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  • Violamania:| C'è tanto da farsi perdonare

    Violamania:| C'è tanto da farsi perdonare

    Per fortuna che in questa calda e lunga estate dirigenti, allenatore e giocatori della Fiorentina hanno scelto il profilo basso a proposito degli obiettivi stagionali da raggiungere. A parte l'azionista di riferimento Andrea Della Valle - ma non sarebbe l'ora di tornare presidente? -, che da Moena ha confessato di voler far risuonare al 'Franchi' la musichetta della Champions, e un Vincenzo Montella che ha accennato ad un imprecisato obiettivo europeo, tutti gli altri, nonostante una campagna acquisti al momento notevole, non hanno fissato traguardi. Giusto così, perché se i tifosi viola hanno ricominciato a sognare quantomeno di giocarsela alla pari con tre quarti delle squadre di serie A, è bene ricordare che la Fiorentina è reduce da due campionati non deludenti ma pessimi, e ricostruire praticamente da zero non sarà facile.

    Molti dei protagonisti dell'horror movie gigliato gennaio 2010-estate 2012, per fortuna, sono andati via. La rivoluzione che sarebbe dovuta coincidere con la scelta di 'regalare' Cesare Prandelli alla Nazionale, è stata compiuta due anni dopo. Tuttavia, mentre c'è una voglia matta di dimenticare le delusioni e le vergogne sul campo e fuori, c'è da ricordare che quando vieni da un nono e un quattordicesimo posto, salvo miracoli tecnici (tipo quello post-salvezza nella primavera 2005), difficilmente l'anno successivo tutto scorre al meglio. Giusto auspicarlo, ma l'umiltà, il lavoro e la pazienza sono dogmi che devono essere infissi come cardine nello spogliatoio gigliato, in vista del campionato che inizierà fra dieci giorni.
     
    Nonostante in via Manfredo Fanti non si sia mai smesso di lavorare, a Casette d'Ete c'è voluto del tempo per risvegliare orgoglio e coscienze. E non bastano gli acquisti in serie e un rilancio tecnico finalmente deciso, per farsi perdonare i tanti errori commessi nelle ultime due annate buie. Non basta qualche gol alle rappresentative delle Dolomiti ad Adem Ljajic perché la gente dimentichi gli ultimi due campionati anonimi, in cui si è reso protagonista invece di gesti che tutto hanno a che fare fuorchè con il professionismo. Non sono sufficienti due autografi e un paio di foto concesse al termine degli allenamenti di Moena, per dire che la squadra è stata riavvicinata alla gente. Non è giusto accontentarsi di due blitz in val di Fassa, per Andrea Della Valle.
     
    Occorre continuare su questa strada, ma ancora con più voglia, perché a Firenze c'è gente che anche se non è andata allo stadio ha continuato a soffrire per la sua Fiorentina, imprecando frustrata per come è stata trattata la propria passione. Dimenticarsi del recente passato come se fosse un soffio di vento significa non voler riparare agli errori, ma nascondere sotto la sabbia le tante problematiche che hanno caratterizzato il mondo viola. Tutta la Fiorentina (nuovi arrivi esclusi, ovviamente) ha tanto da farsi perdonare. Ecco perché, più che dei risultati sportivi, sarebbe bello che a fine stagione si potesse tornare a parlare di nuovo amore fra la squadra, il club, e la propria gente, con un 'Franchi' tornato a riempirsi come ai bei tempi. E tanto per cominciare a chiedere scusa, sabato c'è Fiorentina-Novara: Ljajic, ti ricorda qualcosa? 

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