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  • Viviani si candida:| A Siena gioca in casa

    Viviani si candida:| A Siena gioca in casa

    Lo scorso anno, quando Verre — 3 gol ieri al Viareggio — si stava giocando la finale del campionato Allievi tra i boschi del senese, Viviani, volto ancora sconosciuto ai più, sbucò fuori in borghese per vedere la partita, «perché da qui a casa mia è un attimo». Grotte di Castro, casa Viviani, in effetti è più vicina all'Artemio Franchi (di Siena) che all'Olimpico, 100 chilometri contro 150, e il giovane centrocampista ricomincerà da lì la sua rincorsa verso un posto al sole. Da Roma-Juventus, esordio in serie A, 58' a testa alta, sono passati giusto due mesi, altre 4 apparizioni in campionato, nessuna dal primo minuto: domani (pomeriggio? sera? Ancora niente di certo, a parte il gelo) dovrebbe toccare a lui.

    Emergenza De Rossi — che a Siena decisamente non amano, da un vecchio fallo su Andrea Ardito, non considerato in prescrizione nonostante il diretto interessato abbia lasciato quei lidi ormai da anni — è squalificato per il giallo preso con l'Inter (sul 3-0), Gago è alle prese con un problema muscolare, Greco non sta attraversando un grande momento, e peraltro quando ha giocato lo ha fatto sempre da interno sinistro, mai in quel ruolo che oscilla tra il mediano davanti alla difesa e il difensore aggiunto. Stesso discorso per Simplicio, che ieri ha anche preso una botta alla spalla: niente di serio, anche se la partita è vicina.
    Rivincita Per il progetto Luis Enrique, il 22 settembre, confronto di andata coi toscani, è l'era della caverne, per Federico Viviani pure: era il periodo in cui sentiva puzza di bruciato, in cui cominciava a pensare che gli avessero consegnato una cartata di promesse di impiego in prima squadra semplicemente per togliergli l'idea di andarsene in prestito in B, e farlo rimanere a vincere le partite da solo in Primavera. Titolare con lo Slovan (per la squalifica di De Rossi), scivolato dal campo alla tribuna quando accanto all'interno che la Roma stava trattando (Pjanic, ma ancora non si sapeva), era saltato fuori il saldo last minute Gago, prima convocazione dopo l'arrivo dell'argentino, proprio quella di Roma-Juventus. Il rammarico vero era quello di doversi allenare coi ragazzini della Primavera, un po' come chiedere a un olimpionico di tenersi in forma in una bocciofila: da due mesi sta coi grandi, con De Rossi padre una sola gara, quella col Milan che gli fece saltare la prima convocazione in Under 21. Dove ritroverà Borini: lui e Piscitella gli hanno tolto la copertina, sul tema «Roma dei giovani», a Siena, vicino casa, il prossimo capitolo della saga.


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