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  • Vivo x lei, Jacobelli: Alfano, ecco i barbari di Bergamo, banditi per 3 mesi. E Ciro Esposito aspetta ancora giustizia

    Vivo x lei, Jacobelli: Alfano, ecco i barbari di Bergamo, banditi per 3 mesi. E Ciro Esposito aspetta ancora giustizia

    Caro Direttore,
    sono un tifoso dell'Atalanta che ha sempre seguito la Dea in trasferta e per tre mesi non potrà farlo grazie alla decisone presa dal Viminale. Anziché prendersela con i responsabili degli incidenti di sabato scorso dopo la partita con la Roma, questo Stato punisce un'intera tifoseria e una città che non c'entrano proprio nulla. Noi bergamaschi siamo stanchi di essere criminalizzati. Adesso basta. Perdoni lo sfogo, ma questa è davvero un'ingiustizia colossale. 

    Pazzo per la Dea '91
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    Caro Pazzo per la  Dea,
    questa foto è stata pubblicata da www.bergamopost.it, il sito che, dall'inizio del campionato, all'indomani di ogni trasferta racconta come e quanti tifosi dell'Atalanta seguano la squadra di Coantuono.
    Forse, Alfano ha talmente tante cose da fare da non avere il tempo di guardare questa e le altre immagini che corredano i servizi dei colleghi bergamaschi. Forse, Alfano pensa che i terribili barbari di Bergamo non possano essere famiglie intere, ragazzi, ragazze, bambini che la domenica seguono la propria squadra. Invece, purtroppo per Alfano è così il che conferma quanto scandalosa, assurda e ributtante sia stato il bando inflitto a un'intera tifoseria, criminalizzando una città intera. Conferma quanto questo Stato sia debole con i forti e forte con i deboli. 
    Forse, Alfano non lo sa e, se non lo sa,  glielo dice calciomercato.com. Dall'inizio della stagione, sono stati 1.437 i tifosi che hanno seguito l'Atalanta nelle sue sei trasferte. Nel dettaglio: 24 a Cagliari, 321 a Milano per l'Inter, 332 a Genova per la Samp, 162 a Udinese, 162 a Torino, 436 a Reggio Emilia per il Sassuolo. Non c'è mai stato un problema. Mai. 
    Forse, Alfano ha difficoltà di comunicazione con il Questore di Bergamo, dottor Dino Finolli, considerato da chi lo conosce bene un eccellente servitore dello Stato, che ha il pregio di parlare con franchezza. Lunedì scorso, al quotidiano L'Eco di Bergamo, Finolli ha dichiarato: «La trasferta dei romanisti andava vietata. Noi avevamo provveduto a segnalare al Viminale l’alto rischio di incidenti. Il risultato è che questi disordini sono avvenuti e abbiamo impiegato quasi 500 uomini delle forze dell’ordine per far spostare nemmeno mille tifosi ospiti».
    E' chiaro, Alfano o dobbiamo ripeterlo?
    Se il Questore di Bergamo aveva segnalato l'alto rischio di incidenti chiedendo che la trasferta dei romanisti fosse vietata, perchè il Viminale non l'ha vietata? Chi si è assunto la responsabilità di autorizzarla? Coraggio, Alfano: fuori i nomi.
    E, già che ci siamo, anzichè stangare per tre mesi i tifosi atalantini che non c'entrano niente, illustrissimo signr Ministro degli Interni, magari tiri fuori i nomi di chi è stato responsabile dell'esemplare gestione dell'ordine pubblico la sera del 3 maggio scorso a Roma, sfociata nella tragedia di Ciro Esposito? Ha pagato qualcuno? E qualcuno ha pagato per petardi, razzi, bengala sparati sempre all'Olimpico, in settembre, durante Roma-Cska Mosca terrorizzando famiglie costrette alla fuga dagli spalti? 
    Qualcuno ha pagato per Italia-Croazia, sospesa il 16 novembre a Milano per dieci minuti perchè i gentiluomini venuti da Zagabria hanno usato bengala, petardi, bombe carta, fumogeni? Di chi è stata la colpa, signor Alfano: di Babbo Natale? 

    Ma Alfano è lo stesso signore che l'8 agosto scorso, presentando i nuovi severissimi provvedimenti antiviolenza, fra i quali l'obbrobrio giuridico a nome daspo di gruppo, assicurò: "Tratteremo i violenti da stadio come i mafiosi, restituiremo gli stadi alle famiglie".
    Alle famiglie di Bergamo ha tolto gli stadi in trasferta per tre mesi.
    Alfano, ma dimettersi mai?

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com




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