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  • Vivo x lei, Jacobelli: Blatter, parlaci di Qatar 2022  e dicci se la Fifa ha fifa

    Vivo x lei, Jacobelli: Blatter, parlaci di Qatar 2022 e dicci se la Fifa ha fifa

    Caro Direttore,
    ha letto il Sunday Times? Visto che roba? E le notizie sulle presunte partite truccate durante il mondiale sudafricano? Ma è vero che Blatter si è candidato ancora alla presidenza dela Fifa? Ma basta! E poi in Italia fanno fuori il Parma dall'Europa League perchè la federazione si è ricordata di avvisare Ghirardi il 30 aprile alle 14.30 che bisognava pagare l'Irpef entro la mzzanotte del 30 aprile...

    Amante calcio schifato da questo calcio (via Facebook)

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    Caro amante calcio schifato da questo calcio, 


    sa cosa facciamo? Approfittiamo di Vivo x lei e scriviamo una bella letterina al signor Joseph Blatter, 78 anni, direttore tecnico della Fifa sino all'81, segretario generale sino al '98 l' anno in cui è stato eletto presidente. Da allora, ricopre ininterrottamente la carica, è giunto al quarto mandato e ha già anunciato che si candiderà al quinto.

    Caro Signor Blatter,
    quando può, quando ha un attimo di tempo perchè il mondiale è alle porte e sappiamo quanto lei ci tenga, per favore può rispondere a questa semplice domanda. Ma risponda, pr favore: ci dica, quanta fifa ha la Fifa per questo pasticciaccio brutto del Qatar?

    Sappiamo già che c'è un'inchiesta in corso.
     Addirittura, il signor Michael Garcia, ispettore della sua confederazione mondiale, è stato perentorio: ''Entro sei settimane dalla chiusura consegneremo la relazione alla Camera di Giudizio. Dopo mesi di interrogatori dei testimoni e di raccolta di materiale, il nostro obiettivo e' di completare questa fase della nostra inchiesta entro il 9 giugno, e di sottoporre alla camera di giudizio una relazione entro sei settimane a partire da quella data. Il report prenderà in considerazione tutti gli elementi potenzialmente correlati alla procedura di gara, comprese le prove raccolte dalle indagini preliminari''.

    Bravi. Così si fa. Magari se lo stesso zelo fosse stato usato quando il mondiale è stato assegnato al Qatar, sarebbe stato meglio. Lei, signor Blater, ci ha messo anni per definirlo "un grave errore" e per scoprire che d'estate, a quelle latitudini, ci sono 50 gradi all'ombra e quindi si potrebbe giocare soltanto in inverno, sconvolgendo i calendari europei. Ma chissenefrega, lei è mica presidente dell'Uefa, no? 

    In fondo, non si può avere tutto dalla vita: vero, signor Blatter? Siccome sappiamo che lei ha poco tempo da perdere con le inchieste e quei rompiscatole dei giornalisti, mentre gli amici Indignados brasiliani sono altrettanto impegnati nel riservarle accoglienze trionfali in Brasile, facciamo così. 

    Per sua comodità le riassumiamo che cosa è successo. Post scriptum: lo sa che non c' solo la grana Qatar, vero? Già che c'è, signor Blatter, ci parli anche dell'inchiesta sulle scommesse e le presunte partite truccate al mondiale sudafricano.

    Ha efficacemente riassunto il sito il post.it. 
    Tra sabato 31 maggio e domenica 1 giugno due noti giornali – l’americano New York Times e il britannico Sunday Times – hanno pubblicato due grosse inchieste partite da alcuni documenti consegnati della FIFA, l’:organo di governo del calcio mondiale.

    L’inchiesta del NYT, di cui è stata finora pubblicata solo la prima di due parti, riguarda alcune partite truccate tra diverse Nazionali prima dei Mondiali in Sudafrica nel 2010, e un giro di scommesse clandestine: al centro dell’inchiesta c’è una controversa agenzia di Singapore che sarebbe riuscita a corrompere la Federazione di calcio sudafricana e selezionare direttamente dei propri arbitri per manipolare i risultati finali delle partite.

    L’inchiesta del Sunday Times - ripresa anche da BBC - riguarda invece l’assegnazione alla fine del 2010 dell’organizzazione del Mondiale del 2022 al Qatar. Secondo Sunday Times un alto dirigente della FIFA avrebbe corrotto alcuni funzionari dello stesso organo affinché influenzassero i membri dell’esecutivo che dovevano votare i paesi ospitanti dei Mondiali, in modo che la votazione favorisse il Qatar.

    Il vicepresidente della FIFA, Jim Boyce, ha detto domenica che nel caso in cui le accuse di corruzione saranno confermate, potrebbe sostenere una nuova votazione per cambiare il paese ospitante dei Mondiali del 2022, sottraendo l’assegnazione al Qatar.

    Un filone dell’inchiesta pubblicata dal Sunday Times si occupa approfonditamente di Mohamed bin Hammam, ex dirigente di alto livello della FIFA originario del Qatar. Hammam era stato escluso e squalificato a vita dalla FIFA nel luglio 2011 dopo che erano emerse “diverse violazioni del codice etico della FIFA” (la sua squalifica fu annullata un anno dopo dal Tribunale Arbitrale dello Sport, ma dopo pochi mesi, alla fine del 2012, fu nuovamente squalificato a vita dalla FIFA).

    In pratica, Hammam era accusato di avere corrotto dirigenti della FIFA allo scopo di ottenere il sostegno per la sua candidatura alle elezioni del giugno 2011 che dovevano rinnovare la presidenza della FIFA (Hammam era l’unico sfidante dell’attuale presidente Joseph Blatter).

    L’inchiesta del Sunday Times, che già all’epoca si era occupato di questa storia, ritorna sui motivi della squalifica e aggiunge altri dettagli: per esempio dice che Hammam cercò di ottenere l’appoggio per una sua possibile elezione da Jack Warner, originario di Trinidad e Tobago, che allora era uno dei vicepresidenti della FIFA. Hammam, aggiunge il Sunday Times, avrebbe dato complessivamente a Warner 2,6 milioni di dollari, inclusi 450 mila dollari prima del periodo delle votazioni.

    Ma soprattutto il Sunday Times riporta diverse prove secondo le quali Hammam sarebbe stato implicato nel 2010, quindi l’anno precedente ai fatti che portarono alla sua squalifica, in una vicenda di corruzione legata alla votazione per la sede delle successive edizioni dei Mondiali di calcio: in pratica Hammam avrebbe pagato diversi funzionari FIFA – per un totale di 5 milioni di dollari – perché appoggiassero la candidatura del Qatar.

    Sebbene la maggior parte dei funzionari FIFA corrotti da Hammam non facessero parte del gruppo dei membri che avrebbero votato le candidature dei paesi per l’organizzazione dei Mondiali, il Sunday Times sostiene che la strategia di Hammam fosse quella di corrompere una grossa parte di funzionari in grado poi di esercitare un’influenza sui quattro membri africani del comitato esecutivo della FIFA che invece avrebbero preso parte alle votazioni.

    Hammam cercò di ottenere l’appoggio alla candidatura del Qatar in molti altri modi, quasi sempre indirettamente. Per esempio versò 305 mila euro a Reynald Temarii, allora membro dell’esecutivo FIFA e presidente della OFC, la Confederazione calcistica dell’Oceania. Temarii era già stato sospeso dalla FIFA per un’altra storia di corruzione, ma quei soldi, sostiene il Sunday Times, gli sarebbero serviti per fare appello contro la decisione della FIFA, ottenere un rinvio della sospensione e permettergli così di prendere parte alle votazioni per l’assegnazione dell’organizzazione del Mondiale del 2022. In caso non fosse riuscito a rientrare, il suo posto sarebbe stato preso dal suo vice, David Chung, che aveva però espresso l’intenzione di votare per la candidatura dell’Australia, e non per quella del Qatar, dice il Sunday Times. Alla fine invece non ci fu proprio alcun rappresentante dell’Oceania, una decisione che potrebbe avere comunque influenzato l’assegnazione del Mondiale al Qatar.

    Scusi, signor Blatter, niente da dichiarare?

    x.j. 

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