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  • Vivo x lei, Jacobelli: l’insopportabile gioco al massacro di Inzaghi

    Vivo x lei, Jacobelli: l’insopportabile gioco al massacro di Inzaghi

    Gratta e vinci: sotto Sarri c'è Montella

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    Confesso di non avere amici fra i dirigenti di Milan, Empoli e Fiorentina. Purtroppo no. E confesso anche di non godere dell'amicizia di nessuno fra gli amici di quei signori. Non ho del resto corsie preferenziali per accedere alle informazioni né tanto meno conosco "gole profonde", pronte a informarmi e a passarmi preziose informazioni. Tra le altre cose "Gola profonda" era un
    film sconcio e i film sconci sono cose disdicevoli. Non sta bene, si va all'inferno, e io non voglio andarci. Credo, tuttavia, che le informazioni siano presenti nella realtà dei fatti e possano quindi essere estratte con procedimento deduttivo.
    Immagino per un attimo di essere Winston Wolf, il misterioso personaggio di Pulp Fiction interpretato da Harvey Keitel, quel signore specializzato nel risolvere in maniera veloce ed efficiente problemi spinosi. Immagino pure che qualcuno mi chiami e mi chieda di far sì che alla vigilia di Fiorentina-Milan non si parli di Montella in rossonero: è troppo calda la partita ed è troppo "fumina" la tifoseria viola. Se fossi Winston Wolf, cosa farei?  Beh, Sherlock Holmes, il maestro immaginario della logica deduttiva, cercava la concentrazione suonando il violino. Io ascolterei musica in cuffia, "A sacerful of secrets" dei Pink Floyd, per esempio. Sono certo che, arrivato al crescendo finale, esclamerei "Eureka!", e mi metterei al lavoro.
    Vi espongo il mio diabolico piano. Farei trapelare la gustosissima indiscrezione che il Milan punta su Sarri come allenatore della prossima stagione. Perché Sarri? Molto semplice, il tecnico dell'Empoli ha da poco messo in difficoltà il Milan a San Siro e può ricordare Sacchi, che molti anni fa fece una cosa simile col suo Parma. E poi c'è un incontro in programma fra Galliani e il presidente dell'Empoli per discutere di Saponara, Verdi e magari Valdifiori. I due dirigenti potrebbero parlare anche di donne (non c'è mai stato argomento più affascinante dai tempi della Guerra di Troia), però la gente penserebbe che il vero motivo dell'abboccamento sia il passaggio di Sarri in rossonero. Alla luce dell'indiscrezione che ho fatto filtrare, chi potrebbe mai pensare ad altro? Dopo qualche giorno la bolla si sgonfierebbe, ma Fiorentina-Milan sarebbe trascorsa senza colpo ferire e si sa che "Passata la festa. gabbato lo santo". Missione compiuta per Mister Wolf!
    Ora, qualcuno potrebbe obiettare che il mio scenario è solo uno fra quelli possibili. Non si vede perché la voce di Sarri al Milan non possa essere dovuta semplicemente al fatto che... Sarri vada effettivamente al Milan.  Vero, verissimo, talmente vero che potremmo discutere all'infinito della cosa e non arrivare mai a una conclusione definitiva, perché sarebbe solo dialettica pura. Ma se foste buoni lettori di Sherlock Holmes, sapreste che almeno all'inizio le deduzioni dell'uomo di Baker Street (come lo chiama Carlo Pellegatti) si scontrano con quelle dell'ispettore Lestrade e dei suoi colleghi, saldamente ancorate alle apparenze. Lo sviluppo della trama finisce tuttavia per dare ragione a Holmes. 
    In poche parole dobbiamo grattare il "Sarri" per vedere se viene fuori il "Montella".  
    A questo punto, prima di "andare in pace" perché il discorso è finito, ci potremmo porre la domanda seguente: chi allenerebbe i viola, se Montella andasse al Milan? Elementare Watson, sarebbe Sarri. E' già sul posto, dal momento che fra Empoli e Firenze corrono pochi chilometri.
    E poi, visto come stanno andando le cose al Milan, potrebbe essere proprio l'attuale tecnico dell'Empoli a fare il colpo grosso, più che Montella.

    Zardoronz, da Vivo x lei

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    Caro Zardoronz, 

    il totoallenatore del MiIan impazza che è un piacere, fra smentite ufficiali, veline di palazzo, giravolte e dietrofront che farebbero ridere, come dice lo stoico Inzaghi, se non facessero piangere, come sostiene calciomercato.com. Da Sarri a Montella passando per Ancelotti, Brocchi, Tassotti, Spalletti, Klopp, Lippi e Prandelli, c'è solo l'imbarazzo della scelta, senza nessun rispetto per Inzaghi, mandato allo sbaraglio da una società che ha poche idee e confuse.
    Non si può un giorno sì e l'altro pure indebolire la posizione del tecnico, ora con dichiarazioni tonitruanti (cogliendo fior da fiore da Berlusconi: "Siamo più forti della Roma", "Non abbiamo nulla da invidiare agli organici delle altre squadre", "Arriveremo terzi e vinceremo la Coppa Italia"), ora presentandosi a Milanello con Sacchi, senza specificare che ruolo abbia o avrebbe ora mettendo sotto esame Inzaghi a seconda che vinca, perda o pareggi.
    Questo è un insopportabile gioco al massacro. Inzaghi ha sicuramente commesso molti errori, causati in primis dall'inesperienza di un tecnico che, due anni fa, allenava gli allievi del Milan e l'anno scorso la Primavera. Ma cacciare Seedorf e ingaggiare Inzaghi è una scelta fatta dai signori Silvio Berlusconi (lo stesso che sei mesi prima aveva catapultato l'olandese dal campo del Botafogo alla panchina rossonera) e Adriano Galliani. I tifosi del Milan lo sanno bene.

    x.j.

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