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  • Vivo x Lei, Jacobelli: perché Conte ce l'ha tanto con Capello (e perché la Juve deve tenersi stretto Conte)

    Vivo x Lei, Jacobelli: perché Conte ce l'ha tanto con Capello (e perché la Juve deve tenersi stretto Conte)

    Le parole di Conte - discutibili dal punto di vista stilistico-lessicale - erano di una facilità di lettura disarmante. Il buon Antonio ha detto di ricordare il Capello juventino soltanto per gli scudetti revocati e non per il bel giuoco o per delle vittorie in ambito europeo, che in effetti non ci sono state.
    Se a un qualsiasi juventino venisse chiesto del periodo di Capello, risponderebbe esattamente come Conte, e cioè che in quel periodo hanno revocato due tricolori alla Juventus. Perché ciò è quello che è stato. È un fatto storico, incontestabile. È accaduto!
    Cosa fanno invece i soliti “giornalisti” anti-Juve? Stravolgono ad arte le dichiarazioni di Conte trasformandole in una grossolana accusa contro la Juve e in un assist all’inter, ovverosia la squadra che arrivava sistematicamente a 20 punti dalla prima e che, sulla base di un po' di inganni (tra cui l’occultamento di molte telefonatine particolari del compianto G.F.), si è squallidamente cucita un cartone sul petto. 
    I soliti giornalisti dei soliti giornalucoli anti-Juve, dopo aver ascoltato le parole di Conte, hanno riempito le prime pagine con la seguente stravagante equazione: a Capello sono stati tolti due scudetti = è stato giusto togliere due scudetti alla Juve! Evviva! Hurrà! Conte ha ammesso!
    Insomma, una farsa totale, come capirebbe chiunque abbia il cervello leggermente più sviluppato di quello di un primate. 
    In conclusione, due sono i casi: o i suddetti giornalisti, pur capendole, stravolgono apposta il senso della parole di Conte per buttarla in caciara, o sono pressoché dei primati. Tertium non datur.

    Secondo me, un po’ e un po’.

    L'Intenditore calcistico
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    (x.j.) Caro Intenditore calcistico, la categoria giornalistica ha molte cose da farsi perdonare e, se cominciamo ad elencarle, facciamo notte. Ma, nella fattispecie, converrà che, se dopo Juve-Chievo, il tecnico campione d'Italia spara a palle incatenate contro Capello, il minimo che si debba fare è registrare l'incandescente polemica fra due pezzi da novanta del nostro calcio e capire quali ne siano le ragioni.
    Al di là delle ruggini legate ai rapporti passati fra i due, chi si meraviglia della meraviglia suscitata dalla sortita di Conte o non lo conosce o fa finta di  non sapere che, all'origine dello straordinario rendimento juventino in serie A da quando l'allenatore è il signore leccese, c'è proprio la sua feroce determinazione, la sua carica agonistica, la sua pubblica volontà di delimitare il territorio dove comanda lui e soltanto lui. 
    Ecco perchè Conte è entrato in tackle scivolato su Capello ed ecco perchè la Juve deve tenersi ben presto il tecnico che, nell'arco di 113 gare ufficiali fra campionato e coppe, ha inanellato 101 risultati utili. Conte è così, prendere o lasciare. Beato chi ce l'ha.


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