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  • Vivo X Lei, Sabatini: Yaya come Lucio, un leader che farà crescere l'Inter

    Vivo X Lei, Sabatini: Yaya come Lucio, un leader che farà crescere l'Inter

    C'è chi sostiene che la migliore difesa è l'attacco e chi invece è convinto che una solida difesa sia la base di una squadra vincente. Qual è la verità? E' proprio il caso di dire che la verità sta nel mezzo. Nel mezzo... del campo.

    Che si difenda o che si attacchi è sempre dal centrocampo che si deve passare. Lo sa bene la Juve che grazie ad un centrocampo straordinario sta vivendo un anno magico e lo sa bene anche Mancini che ha messo il nome di Yaya Tourè in cima alla lista della spesa in vista del prossima stagione. Eppure potrebbe non bastare. Non c'è alcun dubbio che il 32enne centrocampista del Manchester City sia all'altezza dell'Inter, qualche dubbio in più viene invertendo le parti: l'Inter è all'altezza di Yaya Tourè? L'ivoriano arrivando all'Inter troverebbe dei compagni di reparto in grado di garantire la partecipazione alla Champions per la stagione successiva?

    La risposta non può che essere negativa se si prendono in considerazione le caratteristiche dei 3 titolari del momento: Guarin, pur essendo dotato di grandi capacità fisiche e tecniche, è incostante nelle prestazioni e non riesce quasi mai a dare la giusta continuità alla manovra interista; Brozovic potrebbe non essere ancora pronto e Medel pur avendo dimostrato di essere un buon giocatore non ha le caratteristiche tecniche adeguate per poter essere il fulcro centrale di una squadra che ambisce a tornare tra le prime 10 d'Europa. Allora se si vuole fare in modo che la parola 'scudetto' (pronunciata anche in più di una occasione dallo stesso Mancini) non si perda ancora una volta nel vento della mediocrità che negli ultimi anni ha iniziato a soffiare forte ad Appiano sarà necessario almeno un altro colpo di spessore.

    Impensabile spendere grosse cifre ma servirà un giocatore di sicuro affidamento (un colpo alla Vidal o alla Nainggolan insomma).
    Tale identikit al momento risponde al nome di un solo giocatore: Allan dell'Udinese.  Il brasiliano ha qualità, corsa e intelligenza tattica ma sopratutto grinta, personalità e tanta voglia di mettersi in mostra in piazze più importanti di quella di Udine. Quest'anno ha dimostrato di essere uno dei migliori interpreti del campionato nel suo ruolo e sarebbe perfettamente collocabile negli schemi di Mancini: può giocare sia da interno che da centrale sfornando, in entrambi i casi, prestazioni di altissimo livello.

    Se per Tourè l'ostacolo è soprattutto l'ingaggio più che il prezzo del cartellino, per Allan vale esattamente il contrario: la sua valutazione attuale è tra i 10 e i 15 milioni. Per l'Inter sarà allora impensabile poter arrivare ad entrambi senza passare da una o più cessioni importanti. Con Icardi ormai entrato nelle grazie del Mancio, che quindi difficilmente darà il consenso alla sua cessione, l'indiziato numero uno a lasciare Milano è Mateo Kovacic
    Quest'anno il suo rendimento è stato al di sotto delle aspettative e gli si è contestata una certa mancanza di personalità. Personalità che pochi (se non nessuno) dei giocatori interisti è riuscito a mostrare quest'anno, segno che forse il problema non sta tanto nella testa del croato ma più che altro all'interno dello spogliatoio.

    Kovacic ha delle qualità straordinarie e l'Inter non può permettersi un altro caso Coutinho, non può permettersi di cedere un giocatore del genere a club più pazienti (e più ricchi) per poi vederlo trasformarsi nel meraviglioso giocatore che può diventare. 

    Si è deciso di puntare su giocatori giovani e di prospettiva e cederli al primo anno negativo vissuto non sarebbe il miglior modo per dare continuità e credibilità al progetto tecnico. Mancini non molto tempo fa disse: 'Kovacic deve imparare dai migliori come Yaya Tourè'. Oggi più che mai ha l'occasione di farlo veramente. Che giochi sulla trequarti, da interno o da mezzala poco importa, sono pronto a scommettere che il se il prossimo anno avesse la possibilità di giocare accanto a Touré e Allan sentendosi un po' meno libero da pressioni e responsabilità che un ventunenne non può e non deve avere, il buon Mateo potrebbe stupire tutti e zittire una volta per tutte gli scettici. Se poi per vedere un centrocampo composto dal trio Allan-Tourè-Kovacic sarà necessario cedere i vari Guarin, Kuzmanovic, Medel o Hernanes noi tifosi interisti ce ne faremo sicuramente una ragione.

    Inter a centrocampo: Touré potrebbe non bastare di Interlucio

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    (sab) Caro Interlucio, mi piace sempre tentare di indovinare l'origine del tuo nickname. Se deriva dal brasiliano Lucio, difensore centrale nell'anno del Triplete, prova a ricordare che arrivò all'Inter esattamente come adesso sta per arrivare Yaya Tourè. Anzi, di più. Mourinho chiedeva Ricardo Carvalho, Branca gli prese il vecchio Lucio. I tifosi non erano convinti: vecchiotto, già usurato in Bundesliga, con qualche problema di convivenza nello spogliatoio del Bayern Monaco. Invece si rivelò all'altezza. Di più: fondamentale.
    Ecco: Yaya Tourè sarebbe in grado di percorrere lo stesso tragitto
    . Soprattutto di personalità. L'ivoriano può rassicurare Guarin ed Hernanes, può far crescere il giovane talento di Kovacic e Gnoukouri, può servire a tutta l'Inter esattamente come è successo al Manchester City negli anni scorsi. E credo che l'unico contrario all'arrivo di Yaya Tourè sia, inevitabilmente, Medel. Ma anche lui potrebbe beneficiarne: magari arretrando in difesa come fa nella nazionale cilena. Caro Interlucio, senza offesa ti contraddico: Yaya Tourè può far bene a tutta la squadra, senza differenze tra reparti. Lo dice la sua storia di leader.

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