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  • Wanda Nara, tutto su Icardi: 'Le litigate con Ausilio e le offerte di Juve e Napoli'

    Wanda Nara, tutto su Icardi: 'Le litigate con Ausilio e le offerte di Juve e Napoli'

    Wanda Nara, moglie e manager di Mauro Icardi, si confessa a 360 gradi al settimanale Sportweek. Si parte dal primo rinnovo di contratto con l'Inter: "Da tre anni lo aiuto con le questioni che riguardano l'immagine e ho già concluso accordi con marchi importanti - spiega la bionda procuratrice -. Faccio la modella da quando ho quattro anni e mi sono sempre occupata personalmente dei miei contratti. Quando nel 2014 è scaduto quello con il suo procuratore, mi ha detto: 'Continua da sola che sai fare bene'. E così presi il telefono e chiamai il d.s. dell'Inter Piero Ausilio. 'Ciao Wanda, come va? Avevi bisogno di qualcosa?'. 'Sì, volevo presentarmi: sono la manager di Mauro!'. Secondo me gli è caduto il telefono di mano. Mi disse: 'Dai, passa l'estate tranquilla che poi sistemiamo il contratto'. E io: 'No, no. La mia estate sarà tranquilla con il rinnovo concluso'. In quel momento Mancini voleva impostare la squadra partendo da Icardi e c'erano le offerte di Real e Atletico Madrid, quindi fu facile concludere in fretta il lavoro iniziato mesi prima dagli altri procuratori. Mauro ha sempre detto di voler rimanere all'Inter: ho lavorato per quello. Ma è sempre un business: se lui mi chiede di seguire il contratto e di quindi gli aspetti economici, devo lasciare da parte i sentimenti di moglie. Se ci sono offerte migliori, si valutano. Solo che mentre io lavoravo per il rinnovo, Mauro teneva i bambini. Visto che era stato anche capocannoniere del campionato, ho detto ad Ausilio: 'Ora ci prendiamo tre settimane di vacanza, perché Icardi ha bisogno di riposare'. E, appena messa la firma, ho avvisato: 'Ci vediamo l'anno prossimo'.

    Wanda spiega poi cosa è accaduto lo scorso anno: "L'Inter non si trovava in un ottimo momento e doveva rispettare i limiti imposti dal fair play finanziario. Mauro è stato bravissimo: ha rinunciato a due offerte enormi perché credeva molto nel progetto di Mancini. Ma quante litigate con Ausilio! Abbiamo fatto riunioni di notte, ci sono state volte in cui non rispondevo al telefono perché ero arrabbiata e altre in cui non mi rispondeva lui. Ma non si arrivava alla cifra del suo reale valore. Allora ho lasciato la mia commissione e abbiamo fatto una società per l'immagine di Icardi, cedendo il 50% all'Inter. Ausilio mi ha ringraziata perché, nonostante tutto, non ci siamo nemmeno avvicinati all'offerta del Real Madrid. Però Piero mi promise che, con l'arrivo di altri soldi, una delle prime cose sarebbe stata l'adeguamento del contratto. Una promessa fatta a voce e le parole, si sa, volano...".

    Tant'è che, afferma ancora Wanda, "il primo giorno di mercato l'ho chiamato. 'Ti ricordi della promessa dell'anno scorso?'. E lui: 'Wanda, ci risentiamo'. A quel punto ho preteso la verità: 'Mauro deve rimanere o andarsene? Perché ci sono tante offerte'. 'Allora mandamele'. Ci sono rimasta male: abbiamo preso la casa a Milano, lui è contento qui. Però, visto che Ausilio mi aveva chiesto di portargli le offerte, sono andata da lui con quelle di Psg, Napoli e Juventus. E c'era anche il Tottenham, che però parlava direttamente con Piero. Abbiamo litigato per tutta la trattativa. Io ho il mio modo per far conoscere la verità ma non immaginavo tutto questo casino dopo il mio tweet di luglio ('Da quanto sto notando, l'Inter ha messo in vendita Mauro...', ndr). Ma poi torniamo sempre amici come prima: Ausilio è un gran professionista. Ora proprietà e allenatore hanno entrambi portato aria nuova, l'Inter aveva bisogno di un cambiamento. Mauro si trova benissimo con de Boer, anche se gli è dispiaciuto che sia andato via Mancini. A me piace perché ha subito cambiato alcune regole: i giocatori non vanno più in ritiro e ora pranzano insieme tutti i giorni. Sono una squadra e questo è il modo giusto per fare gruppo”.

    "Nessuno sa a quanti soldi, tantissimi, ha rinunciato Mauro per restare all'Inter, così come non si sa che l'anno scorso è stato a un attimo dal Real Madrid e che la Juventus ha cercato di prenderlo fino a due minuti prima di concludere con Higuain - rivela la manager -. Il Napoli? Una trattativa simile a quella con la Juve, ma per canali diversi. I bianconeri sono stati silenziosi mentre De Laurentiis è più cinematografico. Anche la sua era un'offerta importante e meritava rispetto. De Laurentiis aveva in mente un progetto che coinvolgeva anche l'immagine di Mauro. Sapeva che in Argentina avevo lavorato in tv e mi ha proposto un film. Dove trovo il tempo con cinque figli? Nel frattempo Mauro non aveva idea di quello che stavo facendo, lui vuole la testa libera. Però vedeva strane facce in ritiro. Allora ha cominciato a chiedermi: 'Ma è vero?'. Solo alla fine ha saputo che le trattative con le altre squadre erano così avanti. Io non ho mai detto 'Mauro vuole andare via' ma 'Mauro vuole restare'. Lui sogna di essere una bandiera per l'Inter. Ed è ovvio che avrei preferito rimanere a Milano anch'io: sono incinta, ho tre figli ben inseriti a scuola. Saremmo stati proprio in tanti a muoverci!".

    "Si sono fatti avanti per avermi come manager due nazionali argentini e un nazionale azzurro che gioca nell'Inter - afferma la donna -. La verità è che c'è già tanto lavoro da fare con Mauro: stiamo preparando il lancio del suo libro, lavoriamo al rinnovo con Nike fino al 2023, e altre cose. Poi lui mi dice: 'Devi essere una mia esclusiva!'. Non confondiamo i ruoli neanche quando litighiamo. L'altro giorno abbiamo discusso per chi doveva portare fuori il cane, ma poi lo dovevo chiamare per una questione di lavoro. E l'ho fatto senza problemi. Cristian Ansaldi, il suo compagno di squadra, lo prende in giro: 'Tu sei uno quando parli con Wanda moglie e un altro quando parli con Wanda manager'. E io mi becco i vaff... da tutti e due, marito e giocatore!"

    “Noi siamo molto scaramantici. Prima di una partita lui mi avvisa quando sta per lasciare il telefono. E io dico solo: 'Ok'. Prima della gara contro la Juve, invece, l'ho sorpreso scrivendo: 'Lo sai che questa non è una partita come le altre e tu da solo puoi fare la differenza?'. Ha risposto: 'Ciao'. Di sicuro ha pensato: 'Questa non dice mai niente, vedrai che mi porta sfiga!'. Poi però ha scritto: 'È andata come hai voluto tu'. La Nazionale? Arriverà il momento, ha solo 23 anni. Ora l'Argentina ha i centravanti più forti al mondo e sul talento di Mauro non ci sono dubbi, avrà bisogno di lui. Infatti è tranquillo, sa che se fai le cose bene, poi raccogli i frutti. Non per niente è diventato capitano dell'Inter a 22 anni. Nemmeno Zanetti lo era così giovane. La gente legge i giornali, i gossip e si fa un'idea di lui. Invece io dico sempre che è addirittura meglio come persona che come giocatore. Mauro mi aiuta moltissimo. L'altro giorno ero in una riunione e mi sono accorta all'ultimo che non sarei riuscita a prendere i ragazzi a scuola. L'ho chiamato e mi ha detto: 'Nemmeno io, ho appena finito l'allenamento!'. Dopo poco gli scrivo: 'Ho lasciato la riunione'. Immediata la sua risposta: 'Sono già a scuola'. Non so come ha fatto. Le foto sui social? Ognuno può gestire la propria immagine come vuole. Perché essere ipocriti e far finta di non sapere quanto guadagnano i calciatori? Ma non vedrete mai una foto nostra in discoteca. Qui a Milano non ci siamo mai stati”.

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