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  • Zaza come El Shaarawy, il rischio c'è

    Zaza come El Shaarawy, il rischio c'è

    • Nicola Balice

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    Un'altra settimana è passata, un'altra partita senza gol e senza successi. L'avventura al West Ham di Simone Zaza non è di certo di quelle esaltanti fin dalle prime battute. Arrivato tra gli squilli di trombe, con il tecnico Bilic che lo ha accolto come solo con un top player avrebbe fatto, Zaza è fin qui una delusione tra le delusioni di un West Ham in crisi. A tal punto che il solo fatto di essere sceso in campo, gettato nella mischia dopo l'intervallo del match col Middlesbrough, può essere vissuto come una buona notizia, almeno a seconda dei punti di vista: quello della Juve, ad esempio, che vede avvicinarsi la soglia di presenze che trasformerà il diritto in obbligo di riscatto. Una soglia tenuta bassa, quasi a livello simbolico si pensava in agosto. Eppure, con 5 presenze accumulate, quelle 15 necessarie per trasformare Zaza in un giocatore a tutti gli effetti del West Ham rimangono ancora un traguardo lontano. Perché Zaza non si è ancora inserito, perché a breve gli Hammers recupereranno quegli infortunati che hanno portato all'accelerata sul mercato estivo, perché Bilic ora rischia sempre di più il posto.

     

    COME EL SHAARAWY? – Una partita in più è stata giocata, ma anche un'altra occasione è stata persa. D'ora in avanti ogni match equivarrà ad un autentico esame, con la Juve che inizia a temere che quei 20 milioni più bonus previsti per giugno e dati quasi per scontati, possano in realtà iniziare a traballare. Dall'Inghilterra, d'altronde, le voci non sono per nulla rassicuranti: fiducia ancora a Zaza nonostante le critiche, ma nessun regalo. Se nelle prossime settimane non dovesse arrivare una netta inversione di rotta, meglio limitare i rischi di un investimento sbagliato solo ai 5 milioni del prestito oneroso e a un anno di ingaggio. Un po' come capitato l'anno passato al Monaco per Stephan El Shaarawy, il rischio di una spedizione al mittente di Zaza potrebbe aumentare sensibilmente, con il Milan che aspettando i soldoni cinesi controlla sempre la situazione.

     

    PROBLEMA E SOLUZIONE – Situazione già presa in esame in casa Juve. Un problema non di poco conto, considerando come in termini di bilancio la cessione di Zaza sarebbe di fatto servita per finanziare l'operazione cervellotica che ha riportato Cuadrado a Torino. Ma che allo stesso tempo potrebbe trasformarsi anche in una soluzione ad un altro problema, che potrebbe esplodere nei prossimi mesi nell'attacco bianconero: la gestione Mandzukic, infatti, rimane complicata e l'avvio di stagione non è andato come il croato avrebbe voluto. Reali e continui i contatti con altre società, Psg in prima linea, con Mandzukic che giorno dopo giorno sembra poter essere intenzionato anche a valutare una cessione addirittura a gennaio. Scenario lontano e che la Juve non vorrebbe prendere in esame, ma che nel caso in cui Zaza fosse realmente di rientro permetterebbe alla dirigenza bianconera di avere una soluzione pronta all'uso anche in Europa, nonostante il controverso rapporto tra il centravanti lucano e Allegri, piuttosto che a individuare immediatamente un nuovo acquirente che possa soddisfare le valutazioni bianconere. Ipotesi lontana però reale, che porterebbe a tanti, troppi scontenti e a un passo indietro, clamoroso, per tutti. Da rimandare quindi di qualche settimana, quando nel frattempo in casa Juve ci si augura che Zaza abbia convinto il West Ham e Mandzukic si sia convinto del suo nuovo ruolo nella nuova Juve.


    @NicolaBalice


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