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  • Samp, confronto Ferrero-Zenga: fiducia a tempo, idee Donadoni o Prandelli

    Samp, confronto Ferrero-Zenga: fiducia a tempo, idee Donadoni o Prandelli

    Ieri sera è stata scritta una delle pagine più nere della storia europea della Sampdoria, nel terzo turno preliminare di Europa League allo Stadio Olimpico di Torino, contro i serbi del Vojvodina: la sconfitta per 0-4 non ha ammesso repliche, ne per come è maturata, ne per il gioco espresso dai blucerchiati. Una squadra che, seppur privata di alcuni interpreti chiave che avevano garantito la qualificazione europea l'anno passato (anche se con vie traverse), come ad esempio Obiang, Eto'o e Okaka, è sembrata una lontana parente della Samp che tanto aveva stupito per capacità di pressing, tattiche e mordente. Quattro reti subite da una formazione veramente modesta, tredicesima nel campionato serbo a quota 1 punto dopo due partite, con 2 reti segnate e 6 subite: quattro, ma avrebbero potuto tranquillamente essere sei o sette, vista la mole di occasioni prodotte dal club di Novi Sad, che ha anche centrato una traversa. Una superiorità schiacciante, quasi imbarazzante: soprattutto con le prospettive di una preparazione che avrebbe dovuto essere incentrata proprio su questo appuntamento, il più importante della stagione per il club blucerchiato. E allora sul banco degli imputati ci finiscono in due, allenatore e presidente: Walter Zenga e Massimo Ferrero, entrambi contestati ieri dai tifosi doriani, increduli per ciò a cui hanno dovuto assistere.

    ZENGA IMPREPARATO - Ha stupito soprattutto la mollezza fisica e la poca corsa dei doriani: come se fossero appesantiti da carichi di lavoro troppo duri, per sostenere una partita così importante solamente il 30 di luglio. La preparazione non è stata impostata in vista di questo appuntamento? Il passaggio del turno in Europa League, ormai più che precluso, avrebbe garantito anche qualche entroito in vista del mercato. E ancora: Zenga aveva già affrontato due volte il Vojvodina, quando allenava la Stella Rossa di Belgrado, perdendo due volte, nonostante poi abbia vinto il campionato. Posssibile che non abbia pensato a delle contromisure per contenere gli avversari nonostante i precedenti poco positivi con le sue squadre, pur con il favore della conoscenza? Anche alcune scelte tattiche hanno fatto discutere: Palombo al centro della difesa è apparso lento e fuori condizione, alcuni innesti del mercato sono sembrati spaesati. Viviano è stato tutto meno che impeccabile, Eder è apparso il lontano parente del giocatore decisivo dell'anno scorso. Male anche Roberto Soriano, forse condizionato dalle troppe voci di mercato, e Edgar Barreto, che non ha fatto valere la sua personalità: solo il nuovo acquisto Fernando, seppur disordinato e spesso sconclusionato, e Luis Muriel hanno dato l'impressione di volerci provare. Non sarebbe stato il caso di rischiare Bonazzoli dall'inizio? L'atteggiamento della squadra è stato sbagliato fin dall'inizio e per tutta la partita:  il nuovo tecnico WZ lo sa, e si è andato a prendere i fischi e gli insulti al termine del match. Un gesto coraggioso, ma apparso tardivo, soprattutto dopo le parole della vigilia, che ora fanno pensare: "Il Vojvodina è il cielo che ce l'ha mandata. E' la squadra di un grande uomo come Vujadin Boskov. Voglio però dire che il 5 agosto è il mio compleanno e vorrei non dover andare a Novi Sad: vorrei un 4-0 nella partita d'andata".

    FERRERO TORNA SULLA TERRA - Una brutta batosta anche per il presidente sampdoriano, Massimo Ferrero, che ieri ha dichiarato: "Questa non è la mia Samp, non è la squadra forte che abbiamo costruito e intendiamo rinforzare." Er Viperetta ha ragione, ma anche colpa: di fronte ad alcune uscite importanti, come quelle di Obiang, leader del centrocampo la passata stagione, e Okaka, centravanti non tanto presente in zona gol ma capace di sobbarcarsi un lavoro da boa utilissimo alla squadra, non sono stati ancora presentati innesti adeguati. Barreto, Cassani e Zukanovic sono buoni innesti ma non decisivi, Corrrea è infortunato, Moisander indisponibile, Fernando sembra avere la personalità e la duttilità, non tanto il fosforo per gestire il centrocampo. E in attacco ha giocato titolare Kristicic, che Mihajlovic aveva addirittura mandato in prestoto al Bologna. Fanno poi discutere certi atteggiamenti del numero 1 doriano, sempre un po' troppo sopra le righe, anche in occasioni nelle quali forse non dovrebbe esserlo. Non si può fare un processo a una società dopo una sola partita, e con il ritorno ancora da giocare: certo è che questo inizio da incubo non se lo aspettava nessuno, in casa Sampdoria.

    NESSUN ESONERO, MA... - "Aspettiamo. C’è un progetto, un percorso da seguire, abbiamo giocato solo una partita. Non trovo una giustificazione a quello che è accaduto, ma chissà che Boskov ci faccia un miracolo. Sono uno da molti colpi di scena. I tifosi invocavano Cassano? Facevano bene, ho una squadra di grandi calciatori, bravi e motivati. Ieri abbiamo perso, ci può stare. Zenga può dormire tranquillo. Dovremo adeguarci all'Europa, era la prima per noi. I giocatori sanno che dovranno fare meglio per me e per i tifosi. Tutti devono fare meglio. Miracolo al ritorno? Pensiamo a tirare fuori il bene da questo male. Siamo arrivati in Europa, non butteranno via questa opportunità". Ferrero dopo un mini-vertice a tre con il diesse Osti e il legale Romei, seduti su un gradone di cemento sotto la copertura dell’Olimpico, ha deciso di confermare Zenga. La Samp intanto ha ripreso stamane la preparazione a Bogliasco. Ora anche la voce Cassano è tornata a farsi strada prepotentemente: già, perchè Zenga ha perso potere, agli occhi della proprietà. A Bogliasco il presidente Ferrero ha avuto un colloquio con squadra e allenatore: ha chiamato i giocatori e lo staff tecnico, che erano nello spogliatoio, e li ha fatti andare in sala stampa per un confronto con tutti. Poi calciatori sono andati via, sono rimasti in riunione la dirigenza, Zenga e il suo staff. Ora vedremo che succederà. 

    ...IDEE DONADONI E PRANDELLI -  
    Fiducia, però, a tempo. Se le cose dovessero precipitare anche nel match di ritorno, potrebbero essere prese decisioni drastiche. E Ferrero si guarda intorno, tra il sogno Montella e le piste Donadoni e Prandelli

    ADG

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