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  • Zidane e il Real Madrid: no, truffa greca

    Zidane e il Real Madrid: no, truffa greca

    • Luca Vargiu
    L'investimento non è poi così alto, con il solo costo del viaggio in aereo si può provare a iniziare una piccola carriera all'estero. Duecento euro circa per un biglietto e via, qualche giorno in un'isola greca per cercare di diventare un giocatore professionista. 

    Si può fare. C'è una squadra che seleziona calciatori e li vuole trovare nel mondo dei dimenticati, tra quelli cui non è stata data la possibilità di esprimersi e dimostrare il proprio valore, perchè in Italia non c'è spazio per i giovani. Sembra quasi un benefattore il procuratore che con slogan di questo tipo attira e poi fa una proposta a un ragazzo, un giovane portiere di una squadra di eccellenza del torinese. Lo contatta via messaggio – tramite whatsapp per la precisione e non dopo averlo visto giocare – recuperando il suo numero da un sito che mette in contatto calciatori e operatori di mercato a vario titolo, e gli offre una grande possibilità: un viaggio a Creta per cinque giorni per svoltare, alla conquista (finalmente!) di un contratto. 

    Sì, si può proprio fare.  Il procuratore organizza tutto dalla Spagna, è lì la sua sede lavorativa, ed è sempre lì che grazie ai suoi rapporti stretti – è lui a dirlo – con Zidane e il Real Madrid ha deciso di trasferirsi da qualche anno. 

    Il programma del provino è presto fatto: arrivato a Kissamos il ragazzo avrebbe trovato il braccio destro del presidente della squadra  – che sta selezionando interessanti e pure sfortunati giocatori italiani – ad accompagnarlo in albergo e con il quale organizzare nel dettaglio le giornate di test successive. Per velocizzare le pratiche però occorre anticipare subito, all'arrivo, circa trecento euro per l'assicurazione e la visita che, ovviamente, saranno restituiti nei giorni successivi. 

    Sceso dall'aereo invece il ragazzo non trova nessuno, anzi scopre anche che il provino non sarà fatto lì ma in una cittadina distante un centinaio di chilometri dove il misterioso “uomo del presidente” lo sta già attendendo. Rabbia e timore aumentano sul taxi nel percorso tra l'aeroporto e la nuova destinazione, ma arrivato in albergo, dopo aver conosciuto il famoso braccio destro e dato i trecento euro, incontra anche il presidente della società dove andrà a fare il provino. Tanto basta a tranquillizzarlo e a far catalogare sotto la voce imprevisti tecnico/organizzativi gli intoppi della giornata che però, purtroppo per lui,  non sono di certo gli ultimi. Il giorno successivo, infatti, altri problemini e così salta anche la visita e pure il test atletico passa in cavalleria, idem per il giorno seguente ancora, sempre per questioni burocratiche. Anche il presidente stesso e il suo braccio destro, sono spesso irragiungibili quando il ragazzo cerca di avere informazioni, per fortuna però ci pensa il procuratore – sempre via messaggio (questa volta anche vocale) e sempre dalla Spagna – a tranquillizzarlo scusandosi per gli intoppi anzi, a sopresa, comunica che la società è disposta a offrirgli un contratto. Un bel contratto visto che l'offerta è di venticinquemila euro a stagione più benefit e bonus vari. Questione di giorni e vedrà la copia ufficiale dell'accordo, probabilmente la troverà bella pronta già al rientro in Italia. Al quarto giorno, senza aver fatto nulla se non un po' di esercizi in palestra e toccando mai un pallone, poco prima della partenza, un altro inconveniente costringe il procuratore a chiedere al giovane portiere di anticipare anche le spese dell'albergo. Ovviamente anche queste saranno restituite assieme alle precedenti, e comunque c'è un contratto bello pronto per essere firmato, vorrai mica perdere tempo dietro a queste bazzecole, no? Infatti il ragazzo paga e torna a casa e dal giorno successivo insiste con il procuratore per la restituzione del denaro anticipato e per la visione del contratto. I messaggi dalla Spagna sono sempre più numerosi e finalmente una proposta ufficiale con cifre e condizioni come anticipato qualche giorno prima, arriva. Via mail, da un indirizzo hotmail, in un inglese piuttosto terrificante frutto di un traduttore online, non su carta intestata e con un logo della società in allegato.
     
    Per concludere la trattativa il procuratore comunica, sempre via messaggio vocale, che per accellerare i tempi e chiudere subito l'accordo bisogna anticipare le tasse – che ammontano a duemila euro scarsi – direttamente a lui  e che avrebbe poi provveduto a organizzarsi con la società greca. La richiesta del giovane calciatore (rinsavito) di firmare il contratto prima e ragionare sulle tasse poi, viene liquidata con la scusa che la firma va siglata nella sede della società solo dopo aver pagato le tasse aggiungendo poi, che solo uno sprovveduto non approfitterebbe di una simile occasione. Di fronte alla titubanza del portiere il sedicente collaboratore di Zidane insiste con diversi messaggi anche nei giorni successivi fino a quando, oltre a rifiutare la proposta e a pretendere il rimborso di quanto speso per il viaggio, il giovane comunica che è pronto a fare partrire una querela per lui e i suoi compari.

    Il procuratore svanisce. La querela parte. Un caso isolato? No, anche se leggendo i fatti è evidente che una proposta di questo tipo fa acqua da tutte le parti, è una truffa che – un po' più affinata con il passare del tempo – va avanti da un po' con le stesse modalità e che ha coinvolto diversi ragazzi a giudicare da una ricerca fatta in rete dalla giovane vittima del raggiro riuscito a metà. Il calciatore in questione dai primi imprevisti all'arrivo sull'isola ha iniziato a sospettare sempre più della strana situazione in cui si era venuto a trovare e poi ha deciso di andare avanti solo per capire fino a che punto potessero arrivare le richieste del procuratore per poi provare a smascherarlo. Per strada ci ha rimesso un volo e un soggiorno al mare, altri invece molto di più visto che davvero hanno creduto di poter essere scelti in questo modo e anticipato ogni cifra richiesta. Ed è qui che occorre riflettere perchè pare davvero assurdo che per inseguire un sogno si sia davvero disposti a tutto e si perda totalmente di vista la realtà. Nella speranza che in qualche modo, attaverso le denunce ma anche parlandone di più, simili personaggi vengano individuati, puniti e allontanati dal mondo del calcio, occorre ribadire e urlare ai nostri ragazzi che per giocare a calcio non si deve pagare nessuno, anticipare nulla o fare alcun tipo di investimento. Bisogna diffidare da tutti quelli che propongono scorciatoie a pagamento e opportunità di carriere a buon mercato, e non tacere. 

    Lo spazio è ristretto e pure quelli bravi restano fuori. Lo dicono i numeri, da sempre. Arrivati a un certo punto bisogna accettare che il calcio deve restare solo un semplice, piacevole divertimento e non il mezzo per sopravvivere a ogni costo.   



    @vargiuluca 
    http://pallecalciepalloni-s-gonfiati.blogspot.it

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