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  • Jacobelli: sorteggio annunciato, Italia bistrattata. La Francia ha Platini, noi Abete: dov'è l'errore? Blatter, vattene!

    Jacobelli: sorteggio annunciato, Italia bistrattata. La Francia ha Platini, noi Abete: dov'è l'errore? Blatter, vattene!

    Come volevasi dimostrare, all'Italia è toccato il girone peggiore della fase finale dei mondiali. Più annunciato di così, il sorteggio di Salvador de Bahia non poteva essere. Guarda caso, gli azzurri, NUMERO 7 del ranking mondiale, sono stati curiosamente estratti come la squadra europea da sbattere fuori dal gruppo europeo, catapultati nel gruppo con Uruguay, Inghilterra e Costarica, dove ci sarà da sudare. 

    La Francia, invece, NUMERO 19 del ranking mondiale, qualificatasi eliminando l'Ucraina nello spareggio grazie anche a un gol in fuorigioco di Benzema, ma con un santo in paradiso a nome Michel Platini, (curiosamente, presidente dell'Uefa), è finita nel girone di burro con Honduras, Ecuador e Svizzera, mentre doveva essere al posto dell'Italia.

    L'ultimo obbrobrio di Blatter e della sua organizzazione che ha cambiato in corsa le regole del torteggio, padon, sorteggio, conferma che il giorno in cui l'ex colonnello svizzerro verrà spazzato via dalla poltrona della Fif,a sarà un giorno di festa planetaria. 

    Ha ragione il grande Hristo Stoichkov che, stamane, alla Gazzetta ha dichiarato: "Guarderò il sorteggio con la certezza che il calcio è tutto corrotto. C'è tanta corruzione. Il Pallone d'oro mi fa schifo. L'ho detto e lo confermo. E' finto, non regolare. L'ultima di Blatter è stata dare altri giorni per ripescare chi giocherà al mondiale. Non è giusto".

    Sono troppe le cose ingiuste nel mondo di Blatter. Sia chiaro: dal punto di vista tecnico e anche psicologico, conoscendo il carattere degli azzurri che si esaltano quando incontrano avversari tosti e le beccano quando sottovalutano quelli sulla carta più deboli, non ci saranno problemi di motivazioni contro Uruguay, Inghilterra e Costarica. In Brasile accadrà esattamente il contrario di quanto successe con Slovacchia, Nuova Zelanda e Paraguay in Sudafrica, nel 2010.

    Ma qui il problema è eminentemente politico e riguarda il peso politico della Figc a livello mondiale. Per ora conta più di Vanuatu, ma se continua così, ci scavalcano anche le Figi. La Francia ha Platini come nume tutelare: lui e Blatter sono il gatto e la volpe, fingono di litigare sul nulla,  ma non sono mai andati così d'accordo su tutto. 

    L'Italia ha il mansueto Abete il quale, in questi giorni, avrebbe dovuto picchiare i pugni sul tavolo di Blatter, ricordandogli che la deve piantare con i suoi magheggi, lui che il 9 luglio 2006, a Berlino, mancò premiò gli azzurri campioni del mondo. Se Abete l'ha dimenticato, i tifosi della Nazionale no e non lo dimenticheranno mai. Chiaro?

    Abete, presidente della Federazione 4 volte campione del mondo, 1 volta campione d'Europa e olimpica, non doveva lasciare solo Prandelli, che ha avuto il coraggio di criticare pubblicamente i "ridicoli criteri" con i quali viene compilato il ranking della Fifa e di attaccare i meccanismi del sorteggio brasiliano, un autentico sfregio alle regole che mai e poi mai si cambiano mai in corsa. Blatter l'ha fatto e la Figc ha subito. 

    Avete forse notizia di una presa di posizione, di un'intemerata, di un ruggito, di una nota ufficiale, di un sussulto del presidente della Figc contro le schifezze perpetrate a Salvador de Bahia in queste ore? Zero virgola zero. E sorvoliamo sugli orari infami di alcune partite da giocare con il solleone o nell'umidità amazzonica, sui trasferimenti massacranti; sugli sprechi scandalosi di un mondiale che rivedrà in piazza milioni di brasiliani per protestare contro la povertà e l'emarginazione, com'è già successo nel giugno scorso durante la Confederations.

    Ad Abete diciamo che sarebbe ora di tirare fuori gli attributi perchè, a forza di farsi mettere i piedi in testa, l'Italia subisce un'ingiustizia dietro l'altra. Al di lui presidente della Fifa, visto che l'ha pure votato, solo due parole: Blatter, vattene. 

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

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