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  • Voi tifosi pagate cari i biglietti? I politici invece entrano allo stadio gratis

    Voi tifosi pagate cari i biglietti? I politici invece entrano allo stadio gratis

    Tutti i nomi di Bigliettopoli: calcio e rock per gli amici.

    La lista pubblicata online dai Radicali. Assessori e funzionari, favori e parenti.
     
    Maggioranza e minoranza: entrata gratis passione trasversale. A San Siro molti dei posti assegnati restano liberi.
     
    In fondo la vera fortuna, se davvero muori per il rock o il calcio gratis, al netto di tutto non sta nel fare l'assessore o il funzionario ma nell'essere amico di uno che lo è. Nel senso che persino un recordman come Paolo Limonta - al mattino maestro elementare, al pomeriggio responsabile a titolo volontario dell'Ufficio relazioni col pubblico - quando nel giugno scorso ottenne un totale di 10+25=35 biglietti per i concerti di Bruce Springsteen e Madonna a San Siro non rubò proprio niente: tutto consentito dagli accordi che, complessivamente, di ingressi al Meazza ne mettono a disposizione delle istituzioni addirittura 320 per ogni evento sportivo e/o artistico. Il vero colpo sta appunto nell'essere uno dei fortunati - tra familiari, amici, amici degli amici e, per carità, ogni tanto semplicemente giornalisti - che di quei biglietti nominalmente intitolati all'assessore, al consigliere, al funzionario possono di volta in volta beneficiare.
     
    La lista completa di questi ultimi, relativa al periodo gennaio-giugno di quest'anno e assolutamente trasversale da sinistra a destra, è stata messa in rete ieri dal consigliere radicale Marco Cappato sul sito www.milanoradicale.it e ci si trova dentro di tutto. Dai 4 biglietti fissi intestati al sindaco Giuliano Pisapia («Personalmente usati solo per due partite e per Bruce», fa sapere) ai 6 richiesti dal presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, anche lui per sentire il Boss: passione condivisa dall'ex primo cittadino e chissà se prossimo concorrente per la Regione, Gabriele Albertini, che di ticket per quel concerto ne ottenne quattro. Personalità come il presidente della Provincia, Guido Podestà, centrodestra rossonero che però risulta presente anche a tutte le partite dell'Inter, e assessori come Stefano Boeri, centrosinistra nerazzurro che però - stando ai suoi quattro biglietti - non ne ha mai persa neanche una del Milan. 
     
    Esponenti dell'attuale opposizione comunale quali Riccardo De Corato e Giulio Gallera, o l'ex assessore Mariolina Moioli, o il leghista Matteo Salvini, all'epoca ancora a Palazzo Marino. O della maggioranza regionale, come l'appena tramontato assessore Domenico Zambetti, all'epoca (Inter-Lazio, 22 gennaio scorso) ancora a piede libero. Nessuno di loro, in verità, con più dei due consueti biglietti a testa per volta. E ovviamente tanti assessori di oggi, in testa Chiara Bisconti che come titolare dello Sport dispone in media di 16 biglietti per partita. In tribuna il resto della formazione: Tabacci-Castellano-Benelli-Guida-Maran-Tajani-D'Alfonso-De Cesaris-Granelli-Majorino.
     
    Niente di illegale, va ripetuto: peraltro in molti casi, fatti salvi i «tutto esaurito» delle partite di cartello, di questi famosi 320 posti-omaggio (che il grillino Mattia Calise vorrebbe ridurre a tre in tutto) sembrano restarne puntualmente liberi almeno alcuni. E Bruno Dapei, presidente del consiglio provinciale, a sua volta presenza fissa sugli spalti, è tra quanti ieri «a costo di aprire impopolari» sottolineavano di ritenere «normale, finché la regola lo prevede, che la piccola tribuna autorità dell'enorme stadio di San Siro veda la presenza di alcune figure istituzionali. Questo non vuol dire giustificare abusi ed eccessi».
     
    Una cosa bizzarra da rilevare è che la quota di ingressi gratuiti riservata a gruppi di volontariato e no-profit per le partite di calcio - 70 posti - per i concerti risulta essere stata ridotta a 4 miseri biglietti in tutto: andati per la cronaca, a meno di errori di lettura in questa lista sterminata, ai salesiani di Arese per il concerto di Bruce.
     

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