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  • Romamania: Destro, fai il Tevez

    Romamania: Destro, fai il Tevez

    • Valerio Nasetti
    La partita contro la Juventus ha dimostrato come la Roma sia in grado di poter vincere lo scudetto. E' una squadra paziente, matura, capace di leggere l'avversario e anticiparne le mosse. Capire sempre la giusta strategia da adottare. Magari, un difetto da migliorare in questa squadra è il cinismo in attacco. L'unico vero centravanti è Mattia Destro, appena 275 minuti giocati. Occorrono i suoi gol, il suo modo di stare in area di rigore per permettere alla Roma di chiudere le partite senza affannarsi troppo. In questo primo mese e mezzo di stagione la squadra di Rudi Garcia si è affidata in avanti eccessivamente a Gervinho, grande talento, una velocità mostruosa, ma dotato di solo istinto, incapace di ragionare nel momento decisivo. Corre a testa bassa, lui e il pallone, i compagni sono enti invisibili. Così la Roma sciupa troppe occasioni.

    Non è un caso che contro due avversarie di pari livello, Manchester City e Juventus, i giallorossi non siano stati in grado di vincere nonostante abbiano avuto le possibilità. L'avversario di domani presenterà un altro tipo di difficoltà. Il Chievo si chiuderà a riccio, proprio come il Verona o l'Empoli, partite risolte da tiri dalla distanza di Nainggolan e Florenzi; e dalla 'genialata' di Destro. Ecco contro il Chievo, come in tante altre gare, servirà il Mattia vintage: centravanti vecchia maniera rapace (e capace) negli ultimi sedici metri. Se la Roma iniziasse a vincere anche grazie all'arma dell'attaccante, quello vero, conquisterà quei punti in più utili a far la differenza, sopratutto nel calcio italiano. Trezeguet,  Batistuta, Ibrahimovic, Milito e Tevez avranno pur insegnato qualcosa dal 2000 in poi.
     

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