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  • Violamania: mille ed una notte

    Violamania: mille ed una notte

    Manfredini in porta, difesa con da destra a sinistra Van Den Borre, Mazuch, Tagliani e Gulan; centrocampo a rombo con Do Prato, Hable, Savio N'Sereko e Bolatti, ed in attacco il duo Santiago Silva-Lepiller. In panchina a disposizione gente del calibro di Matteo, Di Tacchio, Castillo, Da Costa e Lupoli. No, per fortuna non sara' questa la formazione viola che scendera' in campo il prossimo 3 maggio all'Olimpico nella finale di coppa Italia contro il Napoli, ma se fate mente locale scoprite chi è il dirigente chi li ha portati in viola nei suoi cinque anni di gestione, oppure potreste farvi aiutare a chi sta cercando di operare del revisionismo storico sul calciomercato gigliato in un lustro di sua storia, magari da chi ha frequentato il villaggio di quel d.s. pur essendo giornalista, e dovendo tenere dunque soprattutto un atteggiamento super partes. 

    Nonostante si cerchi di confondere le idee del passato, per rivalutare un incerto presente, a caccia di un futuro tutt'altro che sicuro, la storia della Fiorentina è sopravvissuta anche a quei dirigenti che si profetizzavano come dio in terra, e che invece sono finiti nell'oscuro oblio del mondo del pallone.
    Le pagine di calcio viola sono state continuate ad essere scritte e si è arrivati pure alla millesima vittoria della storia gigliata in serie A, roba che non fa notizie come l'ultimo gossip del calciatore che regala share, ma che sicuramente rimane piu' sui libri di storia di chi vive di storie rosa e social network.

    E così mentre l'attesa per l'ultimo atto della Coppa Italia cresce, e tutto sembra essersi cristallizzato in attesa di quella notte, la Fiorentina sabato avra' un'altra tappa intermedia prima di quella finale, ovvero la sfida con la Roma, avversario tutt'altro che banale, che qualcuno dalle parti di Firenze aveva raccontato come squadra destinata a restare estemporaneamente in cima alla classifica,e  che invece, un po' come la formazione di Montella un anno fa, ha usufruito della stagione senza coppe per ricostruirsi dopo le ceneri di una finalissima proprio di Tim cup sciaguratamente persa, per diventare un esempio di organizzazione societaria e calcistica.

    Non sara' una partita banale quella di sabato prossimo perchè innanzitutto mette in palio punti importanti per consolidare il fondamentale quarto posto, viatico decisivo sia dal punto di vista economico che di scavallamento dei futuri preliminari di Europa League, ma perchè battere la Roma, cosa mai riuscita durante la gestione Montella, è il modo migliore per preparare la sera del 3 maggio all'Olimpico. Infatti la Fiorentina ha sempre fallito negli ultimi due anni contro i top team, e solo quando ha giocato spensierata, e'riuscita ad andare oltre i propri limiti. Pensate alla vittoria dall'orlo del burrone dello 0 a 2 contro la Juventus, o alla rosa ridotta in pezzi per assenze e squalifiche del successo di questo 2014 a Napoli.
    Continuare a fare bene in serie A è l'unica strada degna per presentarsi nella maniera migliore alla serata che può permettere di alzare una coppa. Senza calcoli, né distrazioni, per non pensare al passato con rimpianti alcuno, in vista di una notte che deve essere magica.

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