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  • 1991: la nascita del web nell'anno della Samp, di Marsiglia-Milan e di Batistuta

    1991: la nascita del web nell'anno della Samp, di Marsiglia-Milan e di Batistuta

    25 anni fa una delle invenzioni più rivoluzionarie del mondo monderno vedeva la luce. La luce dei terminali dei computer del Cern di Ginevra, perchè il 23 agosto 1991 è il giorno in cui fu messo online il primo sito web. Il www che precede gran parte degli indirizzi dei siti online conosciuti oggi ebbe origine a Ginevra, presso il Cern, dove venne messo online il primo sito internet della storia che è ancora online e visitabile qui.

    L'ANNO DELLA SAMPDORIA DI VIALLI E MANCINI - Il 1991 è stato però anche un anno importante per il mondo del calcio. L'estate del '91 segnò grandi cambiamenti negli equilibri del mondo del pallone che, dopo il dominio del Milan nella stagione precedente (vinse Coppa dei Campioni, Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale), vide una sorprendente Sampdoria imporsi a fine stagione in vetta al campionato italiano. Nell'anno post Mondiali di Italia '90 i blucerchiati allenati da Vujadin Boskov hanno completato un percorso di crescita impostato negli anni precedenti dal presidente Mantovani mettendosi alle spalle le due formazioni milanesi e il Genoa (giunto sorprendentemente al quarto posto). Le stelle? Ovviamente i gemelli del gol Gianluca Vialli (che chiuderà come capocannoniere) e Roberto Mancini che formavano una coppia d'attacco letale per completezza, classe e intesa dentro e fuori dal campo. Ma era la Sampdoria anche di  Vierchowod, Pagliuca, Branca, Cerezo, Dossena e Lombardi. Una squadra compatta che, l'anno dopo arrivò a sfiorare la vittoria della Coppa dei Campioni contro il Barcellona.


    LE LUCI DI MARSIGLIA - La Sampdoria sfiora (anche se solo in parte) anche uno degli eventi più celebri della storia della Coppa dei Campioni. 10 giorni prima della gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni fra Marsiglia e Milan la Sampdoria aveva battuto i rossoneri di Sacchi in campionato scavalcandoli in classifica e creando un clima tesissimo in vista del ritorno di Coppa Campioni. Nella gara di andata a San Siro il Marisglia pareggiò 1-1 e, di fatto, il Milan si trovava nella condizione di dover vincere in trasferta al Velodrome. Al minuto 87 e con il Milan sotto 1-0 in virtù del gol di Wadde (al 75esimo) uno dei 4 riflettori che illuminano lo stadio si spense costringendo l'arbitro a sospendere l'incontro. I fari ripresero parzialmente a funzionare e l'arbitro decise di far ripartire l'incontro ma l'ad rossonero, Adriano Galliani, scese in campo, entrò nel terreno di gioco e invitò i giocatori del Milan con gesti molto eloquenti a rientrare negli spogliatoi e ritirarsi. Il Milan perse la sfida a tavolino e, in seguito fu squalificato dalla Uefa per un anno dalle competizioni europee.

    L'ESORDIO DELLA PAY TV - Pochi giorni prima dell'esordio del web, l'1 giugno 1991 segnò l’inizio delle trasmissioni criptate di Telepiù. L'antesignana delle pay tv italiane che fu destinata a trasmettere gran parte delle partite di calcio italiane e non negli anni a venire prese la luce. Fondata da Vittorio Cecchi Gori, Silvio Berlusconi e Leo Kirch, inizialmente trasmetteva su tre canali: TELE+1 dedicato al cinema, TELE+2 dedicato allo sport e TELE+3 dedicato alla cultura e all'intrattenimento. 

    BATISTUTA A FIRENZE - L'estate del 1991 segnò anche una svolta per il mondo del calciomercato. Il Milan portò in Italia Zvonomir Boban dalla Dinamo Zagabria, la Juventus acquistò Jurgen Kholer dal Bayern Monaco mentre Dino Baggio (comprato dalla Juve) passò in prestito all'Inter che diede Serena al Milan. Ma l'estate '91 segnò anche una svolta per la Fiorentina che accolse a Firenze uno degli attaccanti più dominanti degli anni '90: Gabriel Omar Batistuta. Costo dell' operazione: 6 miliardi e 700 milioni per il cartellino che era in comproprietà tra il Boca Junior e il procuratore Aloisio. Uno dei colpi più importanti della gestione Cecchi Gori che, proprio come per la nascita di Telepiù, anticipò tutta la concorrenza.


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