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  • 2012, annus horribilis per la difesa laziale

    2012, annus horribilis per la difesa laziale

    Potrebbe andarci peggio, potrebbe piovere. Non era sfuggito a nessuno, tranne forse agli appassionati di calcio coreano, o agli ossessionati da un'unica passione esclusiva e totalizzante, totalmente diversa dal calcio giocato, che so gli scacchi,comporre haiku, o il "progetto", che questo per la retroguardia biancoceleste non fosse annus sublimis.
    Also sprach Edy Reja, in data odierna: "L'unico che può recuperare al momento è Dias, poi ci sono giocatori come Zauri o Scaloni che possono adattarsi a giocare al centro". Come a dire, siamo alla frutta. Come dire, siamo forse pure andati oltre. La moria di difensori, in tutti i mari in tutti i laghi in tutti i ruoli, destra, sinistra, centro, potrebbe costringere il tecnico biancoceleste a ripiegare su una soluzione già sperimentata nel match casalingo contro il Cesena, con Ledesma terzo elemento della retroguardia. Difesa a tre, e non solo, dunque, con il sacrificio del centrocampista argentino a tappare le falle. Pensando di poter "rigirare" efficacemente il coltello nella piaga, abbiamo analizzato con attenzione scrupolosa gli ultimi 5 anni biancocelesti, focalizzando l'attenzione su tutte le partite giocate entro e non oltre il 18 febbraio, data odierna, dal 1 gennaio di ogni anno, partendo dal 2008, dunque, fino ad inizio 2012 (sono incluse le partite di coppa Italia, quando giocate ndr). Eravamo convinti che non ci fosse stata alba peggiore per la retroguardia, di quella del 2012, ma ci siamo dovuti ricredere, un pò di miele immediatamente per tecnico biancoceleste, costretto a mettere in campo la difesa titolare solo per due volte: negli archivi polverosi degli ultimi anni biancocelesti, c'è stato di peggio. Ha piovuto, eccome. Consolazione parziale per il goriziano, impegnato nel rebus-formazione, ma speriamo sia gradita.

    PARTITE DISPUTATE - Il nostro allenatore ha sempre trovato modo di lamentare l'eccessivo numero di match disputati dai propri giocatori. Et voilà, il 2012 non ha distribuito carichi di lavoro particolarmente onerosi, a dire il vero: i primi due mesi dell'anno sono stati funestati da un solo match in più rispetto agli ultimi 5 anni, per la precisione l'impegno europeo contro l'Atletico Madrid. Nel 2012, fino ad oggi la Lazio ha disputato 10 incontri, contro i 9 giocati nel 2008, 2010 e 2011, e gli 8 del 2009. Numeri che danno ulteriore consolazione, per ora solo 90' e "rotti" in più rispetto al quinquennio precedente.

    ANNUS HORRIBILIS? NO, C'È DI PEGGIO - Per quanto horribilis, per quanto falcidiato da infortuni a ripetizione, anche con un match in più, il nostro reparto arretrato odierno non risulta essere il peggiore degli ultimi 5 anni: 19 gol subiti in 10 partite sono numeri da film horror, certo, ma c'è stato anche di peggio. Pur essendo stato infilato l'impressionante media di 1,9 volte a partita, il nostro pacchetto difensivo è superato in permeabilità da quello dell'alba 2009 (stagione sportiva 2008/2009, l'ultima di Delio Rossi, per la precisione), l'anno in cui Zarate collezionò 13 gol (lacrimuccia degli aficionados dell'argentino), per farci intendere anche dagli innamorati del Pibe de Haedo: "bucati"16 volte in 8 partite, 2 gol subiti a partita tondi tondi. Svenimenti tra i lettori, e a ragion veduta. C'è di peggio, potremmo essere nel 2009. Tanto per citare i protagonisti di questo singolare record, quell'anno la Lazio schierava da destra a sinistra: Lichtsteiner, Siviglia, Radu, Kolarov, con Cribari, Rozehnal, Diakité, De Silvestri e Tuia a completare la corazzata.

    C'È ANCHE DI MEGLIO - Senza la recentissima debacle subita contro i baldi giovanotti di Simeone, la media-reti subite per la squadra di Reja scende fino a 1,7 gol a partita. Tutt'altro rispetto ad una difesa di ferro, ovviamente, ed il quadro si fa più cupo, se si considera che lo scorso anno (stagione 2010/2011) di questi tempi fino al 18 febbraio la Lazio aveva subito solamente 8 gol in 9 partite. Si vadano a riguardare le videocassette, 0,888888 reti subite a match, meno della metà rispetto alla corrente stagione, in poche parole la miglior perfomance degli ultimi 5 anni. Ma bando alle ciance, non sediamoci sugli allori, torniamo pure ancora indietro: l'anno di condominio tra Ballardini, e  la salvezza raggiunta da Reja, il 2009/2010. A gennaio, stagione, già quasi compromessa, spettro della retrocessione, espressioni cupe, trionfo dei disfattisti cosmici, goduria dei cugini: l'allenatore goriziano subentrerà a Ballardini soltanto dal 10 febbraio. Ad ogni modo, 9 partite disputate, di cui 2 in Coppa Italia, ed 11 gol subiti. Tenendo conto del timor panico dilagante degli ultimi istanti dell'impero ballardiniano, la media di 1,2 reti incassate a partita brilla di luce propria, facendo quasi gridare al miracolo. Il 2008 (stagione 2007/2008 dunque), del 2009 abbiamo già avuto modo di dissertare, inizierà benino, benino rispetto agli ultimi sgoccioli di Ballardini, si intende: 9 gol subiti in 9 partite, 1 ad incontro.

    Ricapitoliamo: migliore degli ultimi 5 anni il 2010/2011, o meglio l'alba del 2011, peggiore il 2008/2009, vero e proprio annus horribilis, in cui la Lazio tra l'altro arrivò in decima posizione. Consoliamoci ad ogni modo, in quell'anno a gennaio le prospettive non è che fossero già particolarmente rosee: la Lazio era settima. Piccola nota statistica marginale, in cui siamo inciampati come per magia, emergendo tutti impolverati dagli archivi:  in questi due anni e 8 giorni, buon non-compleanno, mister, Reja ha avuto una media punti dorata, 1,73 a partita. Migliore di lui solo Sven-Göran Eriksson, 1,86 punti, l'ammiraglio del secondo Scudetto biancoceleste. Ma questa è un'altra storia.


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