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  • 38 volte Totti: 'Mi regalo lo Scudetto. Buffon? Poteva essere della Roma'. Su Cassano, Rudi Garcia e Sensi...
38 volte Totti: 'Mi regalo lo Scudetto. Buffon? Poteva essere della Roma'. Su Cassano, Rudi Garcia e Sensi...

38 volte Totti: 'Mi regalo lo Scudetto. Buffon? Poteva essere della Roma'. Su Cassano, Rudi Garcia e Sensi...

Intervistato da Roma TV alla vigilia del suo 38° compleanno, il capitano giallorosso Francesco Totti ha ripercorso la sua carriera con la squadra del cuore e con la Nazionale e si è soffermato sui personaggi ai quali è più legato: "Il primo Scudetto è stata una gioia irripetibile e incredibile. Spero di poterla ripetere prima di smettere. Se sono arrivato qui è grazie alla mia famiglia, che mi è stata accanto e mi é tuttora vicina. Poi c'è stato Mazzone, un secondo padre che ho avuto la fortuna di incontrare in un momento fondamentale della mia carriera. Un altro importante é stato Giannini, mi ha insegnato tante cose e sono riuscito a prendere la maglia numero 10 e a diventare capitano come lui". 

GLI AMICI NEL CALCIO -  "De Rossi è un mio amico, abbiamo condiviso tanti momenti insieme. Sono fiero che possa essere lui il futuro capitano". Un altro amico è Nesta: "È un grande. Già da piccoli si vedeva che potevamo diventare i capitani di Roma e Lazio. Abbiamo sempre avuto un grandissimo rapporto e lo sento spesso". A proposito di Lazio, Totti ha parlato anche della morte di Gabriele Sandri: "Un tifoso ucciso per una partita di calcio, di qualsiasi squadra sia, è una cosa vergognosa, non dovrebbe mai succedere. Il calcio è divertimento. Ho avuto la fortuna di conoscere il fratello e la famiglia di Gabriele Sandri, sono belle persone, il tifo va messo da parte. Sinceramente ho avuto l'istinto di andare anche al funerale e questo mi ha gratificato, mi sono sentito di fare un gesto che va oltre il tifo".

L'ITALIA, BUFFON, CASSANO... - "Ogni volta che vedo il rigore contro l'Olanda - dice Totti - mi chiedo se sono matto o meno. Quello con l'Australia, invece, era importantissimo. Se non avessi segnato di sicuro non saremmo passati. Ho condiviso quella gioia con tanti amici, tra cui Buffon. Ho sempre voluto giocarci insieme, anche con la Roma". Nessuna vittoria, invece, con Cassano: "È un matto. È uno dei più forti al mondo, in campo parliamo la stessa lingua, ma la testa lo ha condizionato, ha fatto meno di quello che avrebbe potuto fare con i suoi mezzi. Il più forte della storia del calcio? Maradona. Sul pallone c'è la sua faccia".

DA SENSI A PALLOTTA - "Sensi mi ha dato l'anima. È grazie a lui se sono rimasto a Roma. Ero a un passo dalla Samp, lui scelse me al posto di Carlos Bianchi. Se me ne fossi andato non sarei più tornato". Su Rudi Garcia: "È un grande, mentalmente ha un altro passo. È riuscito ad entrare subito nel l'ottica del calcio italiano. Ha ricreato un gruppo che si era sfaldato. Speriamo di fare cose importanti insieme". Infine, Pallotta: "È un personaggio grandioso, segue tutto. Farà grande la Roma. Il nuovo stadio sarà la nostra casa, spero di riuscire a giocarci".

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