Quarantacinque milioni di euro per il solo cartellino di Lucas, 19 anni, aspirante campione del calcio brasiliano, che diventano 90 milioni di euro calcolando ingaggio, bonus e tasse a carico del club. Un'autentica follia al tempo della crisi che sarebbe tale anche se non ci fosse la crisi.

Massimo Moratti non ha fatto bene a lasciare Lucas al Psg. Ha fatto benissimo e, considerato che il Manchester United si è allineato sulle posizioni dell'Inter, il presidente dell'Inter si ritrova in ottima compagnia.

Ne prendiamo atto, in attesa che, un giorno o l'altro, il francese Michel Platini presidente dell'Uefa e presunto, acerrimo nemico dei presidenti spendaccioni, ci spieghi come si concili il fair play finanziario con un club che ha speso 200 milioni di euro negli ultimi sette mesi. E che, en passant, garantisce a Zlatan Ibrahimovic uno stipendio 90 volte superiore a quello di Monsieur Hollande, presidente della Repubblica francese. 

Ora, va bene che ognuno è libero di spendere il proprio denaro come gli pare.

Che le disponibilità finanziarie degli uomini del principe Al Thani sono illimitate.

Che le grandi squadre si costruiscono anche con i grandi campioni, ma non necessariamente quanto più le rispettive società spendono tanto più vincono.

Ma l'Inter avrebbe sbagliato se avesse speso anche "solo" i 25 milioni che inizialmente il San Paolo chiedeva per un giovane giocatore, il cu talento èinversamente proporzionale al prezzo esorbitante del suo cartellino.

Moratti è stato saggio e, d'altra parte, se non lo fosse stato, avrebbe clamorosamente contraddetto la politica di austerità alla quale ha votato il suo club.

Lucas? Meglio, molto meglio Coutinho.

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale

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