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  • Il 70 condanna Fiorentina e Tod's
Il 70 condanna Fiorentina e Tod's

Il 70 condanna Fiorentina e Tod's

  • Attilio Rapaci
Nonostante il tentativo palese di non confondere i ruoli, affidando prima al fratello Andrea, poi ad una serie di pretoriani fra i quali si è distinto per impegno e coerenza aziendalista Mario Cognigni, Diego Della Valle non riesce a separare le sorti della Viola da quelle del gruppo Tod’s. E con regolare stagionalità tornano al pettine i nodi. Come emerso dal bilancio Tod’s 2015, approvato in settimana, fatali sono stati i mesi invernali, con insoddisfacenti vendite della collezione inverno.
Il fatto che il 2016 abbia mostrato una ulteriore contrazione sul già mediocre risultato dello stesso periodo 2015 fa pensare che qualcosa non funzioni nelle strategie o nei prodotti del brand di Sant’Elpidio a Mare.
Tutto ciò, unito a prospettive di crescita moderate, ha sancito l’abbandono della fatal quota 70 euro per l’azione, oramai ben più che dimezzata dai massimi del 2013, proprio in prossimità di un altro piccolo smacco.
Se la Fiorentina esce mestamente dalla zona Champions, la Tod’s, in  seguito alle revisioni trimestrali Consob, deve abbandonare l’ FtseMib, ossia il paniere delle 40 aziende italiane più capitalizzate in Borsa. L'impatto tecnico dell'uscita dall'indice principale non fa altro che esasperare la debolezza del titolo, oltre a diminuirne la visibilità a livello internazionale.
Al contempo, la Fiorentina di Paulo Sousa ha vissuto nei primi 2 mesi e mezzo dell’anno un’involuzione preoccupante. Se ancora il 9 gennaio era in corsa per il titolo d’nverno, dalla sconfitta interna con la Lazio è emerso un crescente disagio, non certo lenito dal mercato d’ inverno.
Se a questo aggiungiamo che l’estromissione dall’Europa League è avvenuta ad opera di una squadra oggettivamente superiore ma senza l’onore delle armi, e che successivamente si sono verificati il rovescio di Roma (con Salah ancora a segno: quello che doveva essere un giocatore a rischio squalifica ha di fatto quasi da solo tolto sei punti alla Viola fra andata e ritorno) e i pareggi con Verona e Frosinone interno anche la certezza di qualificazione diretta in Europa League per l’anno prossimo diventa a rischio (a 70 punti, 15 da fare in 8 giornate, dovrebbe esserci la sicurezza, ma non sarà facile raggiungerli).
E se veramente i Della Valle pensassero di uscire, quanto potrebbero pensare di ottenere da una squadra in buona parte da rifondare, se la capitalizzazione di una entità paragonabile per parco giocatori ma con bacino d’utenza più ampio come la Lazio è di 30 mln di euro in borsa?
Considerando gli “zero tituli” degli ultimi 15 anni e il premio di maggioranza, non molto più di 70 milioni crediamo, specie se i pezzi più pregiati e giovani (Bernardeschi, Kalinic, Badelj…..) fossero venduti …
Si vocifera da tempo di una possibile cordata fiorentina per rilevare la società. Ma se l’attuale patron decidesse di dedicare più tempo ed energie alla squadra, magari ingolosito dall’avanzare del progetto del nuovo stadio, potrebbe essere motivato a investire ancora, alla caccia di uno o più titoli, sperabilmente prima del suo 70esimo compleanno.
 
 

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