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  • A Burnley il calcio è veramente della gente: il club regala i biglietti per il ritorno dei tifosi allo stadio. I più cari...
A Burnley il calcio è veramente della gente: il club regala i biglietti per il ritorno dei tifosi allo stadio. I più cari...

A Burnley il calcio è veramente della gente: il club regala i biglietti per il ritorno dei tifosi allo stadio. I più cari...

  • Andrea Barbuti
Il ritorno alla normalità, in Inghilterra, procede esattamente secondo le previsioni. Dopo la finale di FA Cup, che è servita per testare il corretto procedimento del programma varato dal governo per la graduale riapertura degli stadi, i tifosi torneranno finalmente a colorare i campi anche di Premier League. Nelle ultime due giornate di campionato - la 37esima parte oggi alle 18 locali – gli stadi saranno finalmente accessibili per il 50% della loro capienza. Il Daily Mail ha pubblicato i prezzi che le società faranno pagare ai tifosi per assistere alla loro prima partita post covid: i biglietti più cari saranno quelli del Tottenham, mentre il Burnley ha deciso di regalarli.

I PREZZI - Il prezzo più caro fatto registrare nelle vendite dei giorni scorsi sono le 60 sterline (circa 70 euro) che serviranno, oggi pomeriggio alle 18, per assistere a Tottenham-Aston Villa, al New White Hart Lane di Londra. Completano il podio, con 53 e 51 sterline come prezzo massimo, il Manchester City, che domenica pomeriggio festeggerà contro l’Everton la conquista della sua settima Premier League, davanti ai 22 mila del City of Manchester, ed il West Ham. Gli Hammers, però, hanno compensato facendo registrare anche il prezzo più basso insieme al Southampton: 17 sterline (circa 20 euro). Il Burnley si è invece dimostrato il club più generoso: gli 11 mila biglietti per assistere al match di stasera a Turf Moore contro il Liverpool sono stati regalati tramite un'estrazione.

DOVE IL CALCIO È VERAMENTE DEI TIFOSI - Burnley è una cittadina del Lancashire, nel nord-ovest dell’Inghilterra, di circa 87 mila abitanti. È il classico centro industriale inglese in declino, con alti tassi di disoccupazione, soprattutto fra i giovani. Qui, nel 1882 è stato fondato il Burnley FC, una delle tre squadre, insieme a Preston e Wolverhampton, a poter vantare la vittoria di tutte e quattro le divisioni del football professionistico inglese, compresa la Premier League, anche se allora non si chiamava ancora così. La prima volta fu esattamente cent’anni fa, nel 1921, quando rimasero imbattuti per 30 giornate consecutive, stabilendo un record che avrebbe ceduto solo nel 2004 davanti all’Arsenal degli invincibles. Dopo un trentennio di difficoltà sportive ed economiche, nel 2009 i Clarets (che in italiano significa “bordeaux”), sono tornati nella massima divisione inglese, dove ora militano costantemente dalla stagione 2015/16.

Il calcio, come in molte città inglesi dalla storia simile, è praticamente l’unica ragione di vita della maggior parte della popolazione. Il Burnley possiede infatti una delle tifoserie tuttora più calorose, affezionate, ma anche violente del paese, la cui firm era nota, a partire dagli anni ’70, come Suicide Squad. Ora che l’Inghilterra si è finalmente svegliata dall’incubo covid, il Burnley vuole festeggiare la sua sesta salvezza consecutiva e il centenario del suo primo scudetto davanti ai suoi tifosi. Lo faranno nel leggendario Turf Moore, il terzo stadio più antico d’Inghilterra (dopo Deepdale di Preston e Bramall Lane di Sheffield), che da sempre, precisamente da un anno dopo la sua fondazione, ospita le partite casalinghe del club. Gli 11 mila che avranno la fortuna di partecipare alla festa dovranno solo portare le loro maglie, sciarpe e bandiere azzurro-bordeaux, e la loro voglia di cantare, saltare, esultare e, finalmente, abbracciarsi: il biglietto lo offre la società. A Burnley, il calcio è veramente dei tifosi e forse è anche l’unica cosa che hanno.

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