Calciomercato.com

  • A Lione non solo Italia-Belgio: tutti i consigli per mangiare in riva al Rodano

    A Lione non solo Italia-Belgio: tutti i consigli per mangiare in riva al Rodano

    • Ribaldo Saporoso
    Diciamo che l’Italia, nella partita d’esordio degli Europei, un colpo di fortuna l’ha avuto. Gioca il 13 giugno a Lione. Il colpo di fortuna è questo: una gran bella città, ricca di storia e vera capitale della cucina francese. Dimenticate per un po' Parigi, che in realtà non è il miglior posto, a parte alcune eccezioni, per mangiare e venite qui, nel cuore della Francia, in questa antica città col suo centro storico diviso tra  vestigia romane, Rinascimento e il sorprendente Traboule de la Croix Rousse, un reticolo di cunicoli nati alla fine dell’Ottocento. Costruiti all’epoca della fiorente industria della seta, di cui la città fu una capitale europea,  collegavano fra loro le case-laboratorio degli operai setaioli, detti canuts.

    Vale davvero la pena passeggiare nelle strade del centro, ammirando le numerose facciate dipinte delle case, la Cattedrale di Saint Jean e affacciarsi sul lungofiume (anzi i lungofiume perché qui confluiscono il Rodano e la Saona). Il Museo des Beaux Arts è uno dei più ricchi d’Europa; da non perdere l’Istituto Lumière (gli artefici del cinematografo ebbero qui i loro natali) che racconta la storia del cinema.

    Ma Lione non è solo questo. E’ soprattutto una città gourmand ovvero golosa. Patria d’una cucina popolare e al tempo stesso raffinatissima. I bouchon, del centro storico, le trattorie spesso incantevoli del centro storico, con la loro antica e autentica atmosfera, vi offriranno Gratons (ciccioli di maiale), zuppe di cipolla gratinata, sformato di fegatini di pollo, le famose Andouillettes (salciccie con interiora di maiale), i Sabodet e le Saucisson calde (cotechini e salsicce) e le Quenelle de brochet (cannelloni di luccio). Non fatevi sfuggire i formaggi, tra cui spiccano il Saint Marcellin, il Saint Félicien e la Rigotte. Superbi fra i vini, quelli della Cotes du Rhone. Fra i bouchon segnaliamo “Le Laurencin”, dove potrete affrontare la vera cucina lionese ad un prezzo più che corretto con porzioni pantagrueliche. Avrete difficoltà a finire un menù da 15 Euro a persona. Un altro classico è la “Brasserie Georges”, però la grande birra artigianale lionese si trova anche da “Ninkasi”, una catena di 6 ristoranti, uno dei quali sorge in zona stadio a Gerland.

    Lione tempio della cucina tradizionale, ma anche di quella raffinata se questa è la patria di Paul Bocuse, creatore della Nouvelle Cuisine, che da qui non se ne è mai andato. Il suo “Auberge du Ponte de Colonges” non è a buon mercato, ma vale una finale di Champions o dell’ Europeo. Qualche esempio dal menu: branzini in crosta, Foie gras d’anatra, insalate d’aragosta, zuppe al tartufo, ma memorabili anche i semplici fagiolini, colti dall’ orto e aromatizzati all’aneto. Di Bocuse sono anche i bouchon-brasserie “Le Nord”, “Le Sud”, “L’Est” e “L’Ouest”, nate con l’intento di democratizzare la raffinatezza. “Le Nord” propone un gran pesce con un menu turistico sui 23 Euro, mentre “L’Ouest Express” è un ottimo fast food con insalate, sandwich, zuppe di verdure, crepes…

    La tradizione “più tradizionale” ritorna al “Café des Fédérations” dove lo chef Yves Rivoiron vi riceverà di persona per sommergervi con proposte “leggerissime”: Tablier de sapeur (trippe marinate in vino bianco e senape), salumi tipici, rognoni e ottime bottiglie di Beaujolais. “Le Petite Flore” è forse il bouchon più piccolo e autentico. La sua specialità il Cervelle de canut, un formaggio variamente mantecato. Insomma, a Lione vale davvero la pena venirci, magari un giorno o due prima della partita d’esordi della nostra Nazionale.

    Altre Notizie