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  • A ma’, domenica ce sta er derby:| 'Roma meritava un libro così'

    A ma’, domenica ce sta er derby:| 'Roma meritava un libro così'

    Diamo i numeri: 165 volte derby di Roma. Il freddo dato statistico non renderà mai il senso profondo di questa sfida, che affascina tutti, anche chi è nato a Bolzano o a Canicattì. Il vero paradosso è che un libro dedicato al derby non esiste, o meglio non esisteva fino a quando due giovani cronisti, Giuseppe Madonna e Raffaele Ivan Palumbo, non hanno confezionato un agile volumetto dedicato proprio alla stracittadina romana. Il titolo è brillante 'A ma’, domenica ce sta er derby!' (Edizioni Intra Moenia) e trasmette, in maniera intuitiva, la dimensione carnale, viscerale che questa partita porta con se' da decenni.


    La redazione di calciomercato.com, proprio a ridosso del derby in programma il 7 novembre, ha intervistato i due autori

    Palumbo, domanda scontata. Perchè scrivere un libro sul derby?
    "Perchè non ce ne sono altri, è il primo libro dedicato al derby della Capitale. Sulle stracittadine di altre città esistono pubblicazioni, quindi abbiamo pensato che fosse una lacuna da colmare, visto che a Roma il derby si vive tutto l'anno. Di recente il brasiliano Hernanes ha dichiarato che da settimane i tifosi biancocelesti gli chiedono un gol nel derby, come se tutto il resto contasse relativamente. E' già successo con Gazza Gascoigne, che con un gol alla Roma è entrato per sempre nel cuore dei tifosi laziali"

    Quello di Roma è il derby più passionale d'Italia?
    "Direi di sì, visto che nei lunghi periodi senza vittorie che hanno vissuto Lazio e Roma, il derby diventava la partita determinante dell'intera stagione. Ovviamente le cose sono un po' cambiate quando sono arrivati i primi scudetti per entrambe le compagini. In parte si rivede lo stesso trasporto nel derby della Lanterna, ma le proporzioni sono diverse, sia per le dimensioni demografiche delle due squadre, sia per la storia recente dei club coinvolti"

    'A ma’, domenica ce sta er derby!' è ricco di dati, foto e curiosità. Come vi siete documentati?
    "Abbiamo rivisto numerosi filmati dei derby del passato, i tanti spezzoni cinematografici legati a questa partita e riletto molti libri dedicati alle due squadre. Ad esempio 'Una vita da Lazio' di Arcadio Spinozzi' o 'Storia della Roma' di Melli, Morelli e Russo nonchè il libro dedicato al triste episodio di Paparelli. Poi, ovviamente lunghe ricerche in emeroteca per ritrovare gli articoli d'epoca dei quotidiani. Fino agli anni '60 abbiamo fatto largo uso del Messaggero, mentre per gli ultimi trent'anni abbiamo ripreso per lo più il Corriere dello Sport. Per quanto riguarda statistiche e curiosità abbiamo attinto molto da laziowiki.org e da asromaultras.org"

    Non avete avuto l'impressione che ormai il derby sia sentito per lo più dalle tifoserie e poco dai calciatori?
    "E' vero, soprattutto negli ultimi anni. Leggendo le dichiarazioni dei calciatori degli anni '60 abbiamo scoperto che i calciatori 'faticavano ad uscire per strada e perfino allo zoo tutti parlavano di questa partita'. Per i giocatori nati a Roma era una partita assolutamente speciale. Ora, nel calcio globalizzato, i romani de Roma sono pochissimi. Totti e De Rossi, non a caso, sentono molto la gara, essendo giocatori/tifosi"

    Un capitolo è dedicato ai doppi ex, chi l'ha colpita di più?
    "Io mi sono dedicato in particolare ad Attilio Ferraris, che quando passo' dalla Roma alla Lazio firmo' un contratto che prevedeva una clausola che gli impediva di giocare nel derby. L'allora presidente biancoceleste dovette pagare una lauta somma alla Roma per aggirare questa clausola. Bella anche la storia del mitico Fulvio Bernardini, che ha giocato ed allenato entrambi i club. Con la Lazio vinse anche il primo trofeo ufficiale dei biancocelesti, la Coppa Italia"

    Il Derby, nei primi anni, si è disputato in stadi ormai dimenticati, c'è un capitolo anche su questo. Perchè?
    "Sono rimasto colpito dalla storia dello stadio della Rondinella, che ormai non esiste più, mentre il campo del Testaccio è ancora visibile ed è stato ristrutturato di recente"

    Spesso i libri di sport hanno prefazioni curate da personaggi noti e big dello sport, perché siete andati controcorrente?
    "In realtà abbiamo contattato mister Zeman, amatissimo da entrambe le tifoserie, pero' attraverso l'ufficio stampa del Foggia il boemo ha declinato il nostro invito"

    Il derby si è trasferito sul web lasciando il bar sport?
    "Per quelli della vecchia generazione bar e circoli sono ancora importanti. I giovani usano internet e con youtube e i forum ogni ultra' può' confezionare il proprio sfotto' o il proprio slogan. Un tempo se ne occupavano solo i curvaioli"

    Dal punto di vista socio-culturale la stracittadina di Roma che futuro ha?
    "Azzardo una previsione: Roma e Lazio negli ultimi vent'anni hanno raccolto trofei e soddisfazioni, qualora, per questioni economico/gestionali dovessero perdere questa dimensione nazionale, il derby potrebbe ritrovare quel peso specifico di un tempo, potrebbe tornare ad esser lo snodo dell'intera stagione sportiva dei due club"

    Madonnna, lei si occupato degli episodi di cronaca legati al Derby, qual è la pagina più dolorosa per i tifosi delle due curve?
    "La tragica vicenda della morte di Paparelli ha segnato probabilmente non solo la storia del derby, ma anche quella di tutto il movimento calcistico italiano. Una storia terribile, di quelle che si vorrebbero dimenticare ma che vanno tenute a perenne monito, per evitare il ripetersi di certe nefandezze che con il calcio non hanno niente a che fare. Purtroppo negli ultimi anni si sta assistendo ad una nuova escalation di violenza legata ai derby: incidenti e scontri sembrano quasi inevitabili. Bisogna restituire gli stadi ai tifosi, quelli veri. Ben vengano i cori, gli sfotto e le prese in giro, ma quando si sfocia nella violenza, vuol dire che il giocattolo si sta rompendo. Per fortuna siamo ancora in tempo per evitare che si sgretoli in mille pezzi, ma bisogna fare prevenzione, a cominciare dai ragazzini delle scuole"


    E' un libro solo per romanisti e laziali o un libro per tutti?
    "Laziali e romanisti (in rigoroso ordine alfabetico, per carità…) sono i primi destinatari del libro, ci mancherebbe. Ma è una lettura che può coinvolgere ed appassionare chiunque, persino chi non è un calciofilo accanito. Non è un almanacco, ma un racconto che si snoda attraverso una serie di flashback per cercare di ricreare le atmosfere dei derby che si sono succeduti fino ad oggi. Il tutto senza pretese enciclopediche, ma col solo intento di raccontare la storia che lega indissolubilmente una città, Roma, con una partita di calcio. Un legame intenso, speciale e unico. Proprio come tutti i derby della Capitale"


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