Calciomercato.com

  • Abete 'Prandelli mai stato in dubbio'
Abete 'Prandelli mai stato in dubbio'

Abete 'Prandelli mai stato in dubbio'

Il Presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 HD.

 

Prandelli fino al 2014 ormai è una certezza?

Sì, Prandelli ha un rapporto solido con la Federazione e anche quando ha espresso il fatto di sentire la lontananza della continuità del lavoro lo ha sempre fatto ricordando il rapporto straordinario che aveva e che ha con la Federazione. È stato fatto un accordo che va al di là dell’aspetto contrattuale di medio periodo. C’è l’opportunità di lavorare insieme per cercare di costruire, non soltanto una nazionale all’altezza della fama dell’Italia, ma anche per lavorare sul movimento calcistico nazionale, con tutte le rappresentative e con il settore tecnico per fare crescere la dimensione e  il ruolo di proposta che anche in mezzo al campo deve manifestare la realtà italiana.

 

Una nazionale che è tornata a far innamorare nuovamente gli italiani.

Questo è un fatto estremamente positivo perché sta a testimoniare che quando si dà un’immagine di proposta, una capacità di costruzione, un impegno serio anche da parte di professionisti importanti come sono quelli che fanno parte della nazionale italiana, si ha un doppio livello di gratificazione, sia sul versante dei risultati tecnici, sia sul versante dei comportamenti e del modo di proporsi. Quindi penso che sia stato apprezzato da parte degli italiani il modo di proporsi del tecnico e dei giocatori: serietà, applicazione, concentrazione, orgoglio di vestire la maglia e sono valori di cui ha necessità tutto il paese.

 

Lei ha definito la Lega “poco incisiva” nei confronti della progettualità della nazionale. Ritiene che il messaggio sia stato recepito, vista la risposta di Beretta che ha detto che rimangono loro il motore del calcio?

Proprio perché sono il motore del calcio, proprio perché i grandi club rappresentano una dimensione insostituibile nella crescita del movimento nazionale, devono esercitare un ruolo più costruttivo in termini di confronto e di linee di politica sportiva. Io non faccio una polemica di carattere personale, non avrebbe nessun senso, dico semplicemente che evidentemente va ritrovata una dimensione di politica sportiva da parte della Lega, che obiettivamente è mancata negli ultimi anni. Questa non è un’esternazione mia personale, ma una valutazione e un commento che hanno fatto in tantissimi, al di là di quelli che sono i rapporti tra Federazione e Lega. Troppo concentrata la Lega sulla dimensione della distribuzione dei diritti televisivi e troppo poco concentrata sulla dimensione di un progetto di politica sportiva di cui anche la Federazione ha necessità.

 

Tra i Presidenti si aspettava questa vicinanza anche da parte di Andrea Agnelli che sappiamo che l’ha chiamata prima di ogni partita della nazionale?

Diciamo che c’è stato sempre un tipo di attenzione particolare di Andrea Agnelli nei confronti delle partite della nazionale, un incoraggiamento per queste partite, una presenza significativa e importante di giocatori della Juventus, che hanno costituito ovviamente un punto di riferimento della nazionale. Al di là di questo sarebbe un errore fare dei discorsi di carattere individuale. Qui si tratta complessivamente di capire che, come si è visto anche dagli ascolti televisivi, dalla presenza nelle piazze e dall’entusiasmo della gente, avere una nazionale attrattiva è un elemento di forza per l’intero movimento calcistico del nostro paese. Su questo va fatta una riflessione e aperto anche un momento di confronto di politica sportiva per mettere Prandelli nelle condizioni di lavorare al meglio, nel rispetto naturalmente delle esigenze dei club che costituiscono, come è stato detto, un motore essenziale della vita del calcio italiano.

 

Lei ultimamente ha dichiarato: “Provo vergogna per chi ha fatto il tifo contro l’Italia”. Possiamo sottoscriverlo?

Io penso che tutti quanti noi dobbiamo essere tifosi dell’Italia e penso che a maggior ragione dobbiamo tenere scisso, perché sarebbe offensivo anche nei confronti di chi svolge un ruolo istituzionale, un risultato sportivo che tutti quanti noi pensiamo che possa essere un lievito positivo per il nostro paese dal fatto di utilizzare un eventuale risultato sportivo per dimenticare anche le negatività delle scommesse e i processi in corso. Sui processi in corso bisogna essere severi nei confronti di chi ha sbagliato, naturalmente nel rispetto delle decisioni degli organi di giustizia. Il fatto di tifare Italia penso sia nel DNA di ogni italiano che ami la nazionale.

 

È stato mai in dubbio il futuro di Prandelli sulla panchina della nazionale?

Dal  mio punto di vista ho sempre ritenuto che quando Prandelli ha continuato a mettere nella giornata di ieri l’accento sul fatto che gli mancasse il campo in termini di continuità di lavoro, fosse proiettato alla ricerca di un impegno maggiore all’interno della Federazione nel prossimo biennio, cioè quello di poter lavorare tutti i giorni con i suoi collaboratori, all’interno anche delle rappresentative nazionali giovanili  e poter avere la possibilità di incontrare più spesso i giocatori, nel rispetto delle esigenze dei club.

Altre Notizie