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  • Accordi segreti e minacce| L'ombra delle scommesse sul campionato

    Accordi segreti e minacce| L'ombra delle scommesse sul campionato

    SARA' ricordata come la stagione dello "scansamose", quella che domenica prossima si porterà via l'ultimo campionato della serie A italiana. Lo striscione srotolato da due braccia nerborute nella Curva Nord dello stadio Olimpico - scansiamoci, intimava - si è fatto emblema delle partite che non si giocano, i troppi "Lazio-Inter" che inquinano il nostro calcio. Nelle ultime giornate il dizionario da pasticceria - il biscotto, la torta - è diventato un accompagnamento stucchevole eppure accettato. Ed è davvero difficile immaginare quando il moderno calcio italiano, che negli ultimi dieci anni ha visto nove procure occuparsi di frodi sportive (due processi solo a Napoli, quattro giocatori a giudizio più due patteggiamenti a Udine, per ricordare), si affrancherà dagli accordi, dai favori, gli scambi sul campo ripagati nella successiva campagna acquisti. Si libererà dei guadagni con le scommesse sul risultato certo, e questo è il vero fenomeno emergente. L'ipotesi di diversi inquirenti ormai è esplicita: calciatori, direttori sportivi, alcuni presidenti conoscono in precedenza come finirà una partita. E puntano sul sicuro. L'inchiesta di Potenza sul presidente Giuseppe Postiglione, scommettitore seriale sul suo club, e insieme a pezzi di camorra e criminalità lucana su partite di serie A e B, ha fatto emergere una realtà diffusa.

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