Addio a Pigna, l'uomo che rese la moviola familiare agli italiani e portò la DS a quasi 10 milioni di telespettatori
Ma la sua fama è dovuta soprattutto alla conduzione della "Domenica Sportiva", dal 1970 al 1974, anni in cui il calcio stava entrando - bussando e con la modica quantità - nelle case di tutti gli italiani. La sua DS raggiunse vette di 9 milioni e 500mila spettatori, con un clamoroso incremento di 4 milioni rispetto all'anno precedente. Quel periodo si segnalò per le molte novità volute da Pigna stesso. Innanzitutto diede più spazio agli sport considerati "minori". Decise poi che lo studio doveva somigliare ad una redazione, volle i primi giornalisti nel ruolo di opinionisti. Impose ai dirigenti RAI di "far vedere" la moviola, la volle proprio in studio. Fu con lui che la moviola diventò familiare agli italiani, grazie anche ad uno staff di prim'ordine: c’erano infatti in quegli anni Bruno Pizzul, Carlo Sassi e Heron Vitaletti, Beppe Viola, Alberto Giubilo, Adriano De Zan, Aldo Giordani, Paolo Rosi. Pigna fu richiamato a condurre la Domenica Sportiva dal settembre 1982 al gennaio 1985 e dal settembre 1985 fino al maggio 1986 in tandem con Tito Stagno. In 25 anni di RAI Pigna non ebbe mai un ufficio e nemmeno una sua personale scrivania. Andava in RAI per trasmettere in diretta o montare alla moviola in servizi richiesti. Per anni aveva vissuto su una barca ristrutturata, con la moglie Liliana (spostata nel 1953 e deceduta nel 2013 dopo 60 anni di matrimonio) e per un po’ con i figli, Cinzia e Corrado, per poi ritirarsi in Toscana. Aveva chiamato quel vecchio peschereccio "Intrepido", perché in fondo era quello il suo carattere - quello di un uomo curioso del mondo e pronto ad andare ovunque per scoprirne qualche segreto.
Addio ad Alfredo #Pigna
— RaiSport (@RaiSport) November 19, 2020
Lo storico presentatore de 'La #DomenicaSportiva', appassionato di #sci, aveva 94 anni
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