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  • Agnelli a processo, ecco cosa rischia

    Agnelli a processo, ecco cosa rischia

    Nuovo round. Oggi riparte il processo sportivo contro Andrea Agnelli. Sono falliti tutti i tentativi di patteggiamento dopo la sospensione dello scorso 26 maggio, arrivata una settimana prima della finale di Champions League del 3 giugno a Cardiff. 

    ACCUSA - Alle ore 14 il presidente della Juventus si presenta a Roma davanti al tribunale della Figc presieduto da Cesare Mastrocola per difendersi dall'accusa della procura federale: aver violato l’articolo 12, quello che regola i rapporti con i tifosi, per l’eccessiva dotazione di biglietti "favorendo consapevolmente il bagarinaggio, partecipando personalmente a incontri" con ultrà vicini alla 'ndrangheta, per "acquisire la benevolenza degli ultras". Per la giustizia sportiva il tema caldo è la cessione di biglietti in numero massiccio, ben oltre il consentito: il procuratore federale Giuseppe Pecoraro contesterà l'averne riservati migliaia a partita dal 2011 ai gruppi organizzati sapendo che sarebbero stati sfruttati per il bagarinaggio. Nel deferimento ha parlato di "contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata" e anche oggi dovrebbe battere su questa aggravante: gli introiti per i bagarini avrebbero finanziato la 'ndrangheta. 

    RICHIESTA - Il procuratore Pecoraro chiederà un'inibizione tra 1 e 3 anni: verosimilmente 2 anni o 30 mesi. La sentenza è attesa entro martedì: in caso di condanna superiore a 1 anno, Agnelli non potrebbe più ricoprire incarichi federali, né rappresentare la Juve in ambito federale per tutta la durata dello stop, ma resterebbe al vertice dell'ECA e del club bianconero. Infatti l'articolo 29 dello statuto Figc prevede la decadenza nei casi di "inibizione o squalifica complessivamente superiore a un anno": pena calcolata solo alla fine del terzo grado di giudizio al Coni. In ogni caso, se alla fine della partita Agnelli avrà una condanna di un anno e un giorno, dovrà aspettare 10 anni per tornare a fare il presidente, a meno che non chieda e ottenga la riabilitazione. 

    GLI ALTRI - Saranno giudicati anche altri due dipendenti bianconeri: il capo della biglietteria Stefano Merulla e il security manager Alessandro D'Angelo, oltre all'ex responsabile del marketing Francesco Calvo, ora al Barcellona. 

    CONDANNATO DOMINELLO - Il processo sportivo è figlio dell'inchiesta 'Alto Piemonte' della procura di Torino, che ha scoperto le infiltrazioni 'ndranghetiste nella curva bianconera. L'ultrà Rocco Dominello, che Agnelli ha ammesso di avere "incontrato 3 o 4 volte ma sempre con altre persone", è stato condannato per associazione mafiosa e tentato omicidio a 7 anni e 9 mesi. Assolto invece Germani, il tramite tra lui e la Juve. Che chiede l'assoluzione o almeno spera di cavarsela solo con una (pesante) multa. 
     

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