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  • Agnelli alla CNN: 'Ufficialmente gli scudetti sono 28, ma nel cuore 30'

    Agnelli alla CNN: 'Ufficialmente gli scudetti sono 28, ma nel cuore 30'

    La Champions League è il prossimo obiettivo della Juventus. Lo dice il presidente bianconero Andrea Agnelli in un'intervista alla Cnn.

     
    «Sì, lo penso, non è mai troppo presto. La Juventus prende parte ad ogni singola competizione con l'ambizione di vincerla. Penso che la nostra squadra debba essere sempre competitiva nel corso della stagione, come i principali top team europei», dice il numero 1 del club campione d'Italia. «Quello che voglio dire è che deve essere in grado, in Primavera - quando la stagione si decide - di poter raggiungere la vittoria nelle varie competizioni. Se sei competitivo di essere costante nel corso della stagione, alla fine arrivano i risultati».
     
    La Vecchia Signora ha chiuso l'annata con lo scudetto. «Se a settembre mi avessero detto 'alla fine dell'anno vincerai lo scudetto, ma perderai la finale di Coppa Italià avrei firmato un centinaio di volte. Non ci sono dubbi su questo e siamo estremamente orgogliosi di quello che abbiamo ottenuto. Penso che sia un risultato straordinario, diciamo solo che abbiamo appena perso la ciliegina sulla torta ma possiamo lasciarla per il prossimo anno», dice Agnelli. Lo scudetto appena conquistato «per i documenti ufficiali è il 28°. Ma per ogni singolo juventino nel mondo è il 30°. È una questione molto delicata direi. Noi viviamo con i sentimenti quando dico che uno dei privilegi nel gestire la Juventus sta nel fatto che si gestiscono anche i sogni e le emozioni della gente. Nelle nostre emozioni e nei nostri sentimenti ne abbiamo 30». 
     
    L'annata appena conclusa ha segnato la fine della militanza bianconera di Alessandro Del Piero. «Penso che Alessandro, come ho già detto molte volte, rappresenterà per sempre la Juventus. Ho sempre ricordato Platini e Boniperti pensando alla Serie A, come dei giocatori della Juventus per sempre. Alessandro è stato il nostro capitano per dieci anni e con che finale: ha lasciato sollevando un trofeo... -dice il presidente- che storia incredibile. Ha avuto una standing ovation di 15 minuti quando ha lasciato lo stadio e penso che dobbiamo essergli sempre grati perchè ci ha dato tante gioie». Il tricolore è stato il coronamento di un lavoro costruito «in due anni molto intensi. Quello che ho trovato quando sono arrivato nel 2010 era la fine di un ciclo. Abbiamo capito subito che dovevamo rinnovare tutta la squadra: basti pensare che abbiamo sostituito una ventina di giocatori su 25 appartenenti alla rosa, e i cinque che sono rimasti venivano dalla squadra del 2006 che era già molto competitiva».
     
    «Ci sono stati poi molti cambiamenti nella gestione interna della società -ricorda Agnelli-. Voglio dire stiamo parlando di un business da 200 milioni: abbiamo preso un nuovo direttore commerciale, un nuovo direttore della comunicazione e un nuovo direttore sportivo - molti sono stati i cambiamenti e quello che ho cercato di fare è stato di far rivivere l'orgoglio di essere della Juventus e ricordare a tutti che uno degli obiettivi della Juventus è la vittoria. Siamo tutti molto orgogliosi del fatto che abbiamo ottenuto questo risultato in soli due anni».

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