Akpa Akpro, il fratello Jean-Louis: 'Il gol un'emozione indescrivibile. JD per Drogba è un figlioccio'
E continua: "Abbiamo iniziato a giocare da molto piccoli già tra le mura domestiche, si può dire che abbiamo iniziato a giocare a calcio e a camminare quasi in concomitanza e si è sempre respirata aria di calcio nella nostra famiglia".
Sul passato si Jean-Daniel in porta: "Come fate a saperlo? Comunque sì. Quando eravamo piccoli allenavo mio fratello come portiere, perché anche io mi allenavo in quel ruolo. Quando ha iniziato a giocare ho pensato subito che potesse cavarsela in quel ruolo. A dire la verità ci sono rimasto male quando ha deciso di non continuare come portiere. Veniva a giocare con noi che aveva 4-5 anni e se subiva un colpo piangeva, allora poi ha iniziato a giocare in mezzo a campo e a correre, correva davvero molto dietro al pallone e dietro agli avversari”.
Sul periodo buoi degli infortuni: "Il momento dell’infortunio è stato un passaggio fondamentale della sua carriera, gli dicevo sempre di vivere intensamente, di non abbattersi. Sapevo che questi momenti lo avrebbero reso più forte. È stata un’occasione per crescere. Drogba? Anche lui lo ha aiutato, sono davvero molto amici. Didier lo considera un figlioccio".