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  • Akpa Akpro, il fratello Jean-Louis: 'Il gol un'emozione indescrivibile. JD per Drogba è un figlioccio'

    Akpa Akpro, il fratello Jean-Louis: 'Il gol un'emozione indescrivibile. JD per Drogba è un figlioccio'

    Ormai è ovunque. Jean-Daniel Akpa Akpro si sta prendendo i titoli e le copertine di tutti i giornali tra Italia ed estero. Anche uno dei fratelli, Jean-Louis, è stato intervistato ed ha raccontato diversi aneddoti sul fratello minore attualmente alla Lazio. Ecco come si è espresso a Cittaceleste.it: "Mio fratello è in realtà una persona molto riservata, così come molto gentile e generosa ma anche con tanta voglia di mettersi in gioco senza mai imporsi sugli altri. Si mette sempre a servizio. È stato molto eccitante vedere segnare mio fratello, è una cosa buona per lui, soprattutto per il fatto che ha segnato in una partita di Champions. Sono talmente contento da non aver parole per descrivere il mio sentimento. Ci siamo sentiti subito dopo la partita contro il Borussia, abbiamo un gruppo in comune dove abbiamo parlato e commentato la cosa. È stato bellissimo. Si è conquistato la Lazio? Sono molto contento che possa giocare la sua prima stagione in Serie A insieme a tanti campioni. Lui cercherà sempre di dare il suo contributo”.

    E continua: "Abbiamo iniziato a giocare da molto piccoli già tra le mura domestiche, si può dire che abbiamo iniziato a giocare a calcio e a camminare quasi in concomitanza e si è sempre respirata aria di calcio nella nostra famiglia".

    Sul passato si Jean-Daniel in porta: "Come fate a saperlo? Comunque sì. Quando eravamo piccoli allenavo mio fratello come portiere, perché anche io mi allenavo in quel ruolo. Quando ha iniziato a giocare ho pensato subito che potesse cavarsela in quel ruolo. A dire la verità ci sono rimasto male quando ha deciso di non continuare come portiere. Veniva a giocare con noi che aveva 4-5 anni e se subiva un colpo piangeva, allora poi ha iniziato a giocare in mezzo a campo e a correre, correva davvero molto dietro al pallone e dietro agli avversari”.

    Sul periodo buoi degli infortuni: "Il momento dell’infortunio è stato un passaggio fondamentale della sua carriera, gli dicevo sempre di vivere intensamente, di non abbattersi. Sapevo che questi momenti lo avrebbero reso più forte. È stata un’occasione per crescere. Drogba? Anche lui lo ha aiutato, sono davvero molto amici. Didier lo considera un figlioccio".

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