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  • All'Olimpico: emozione Lazio per Chinaglia

    All'Olimpico: emozione Lazio per Chinaglia

    Emozione all'Olimpico per il saluto dei tifosi biancocelesti a Giorgio Chinaglia, peccato per il minuto di silenzio rotto dagli ultrà napoletani, contestati dal resto dello stadio. Al di là del discutibile comportamento di una parte della tifoseria, il ricordo riservato a Long John è toccante. L'aquila Olympia vola in cielo per sfiorare 'Re Giorgiò, altro simbolo della lazialità, recentemente scomparso per un problema cardiaco nella sua casa in Florida. Nel prepartita di Lazio-Napoli, sono tanti gli striscioni della curva Nord dedicati all'ex bomber laziale.

    «Noi vogliamo 11 Chinaglia, quel dito verso la Sud rimarrà per l'eternità», in mezzo campeggia l'immagine di Chinaglia con il dito alzato come fece in occasione di uno storico derby con la Roma. E poi ancora un'altra scritta: «Nonostante tutto… Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia». Questo è stato il saluto della curva occupata dai tifosi biancocelesti mentre sugli schermi venivano proiettate le immagini e i gol più significativi realizzati nella sua avventura romana e un semplice «ciao, Giorgio».

    In campo poi Brocchi ha donato al figlio di Chinaglia, George jr, la maglia con il numero 9 personalizzata, mentre i giocatori della Lazio facevano il loro ingresso in campo tutti con la maglia numero 9 listata a lutto, capitanati da Rocchi che indossava proprio la maglia vestita da Long John nel 1974, anno del primo scudetto. Maglia che il capitano ha poi adagiato in panchina, mentre tutta la Nord scandiva il grido «Giorgio Chianaglia». Da una leggenda del calcio a una giovane promessa, la Lazio si è stretta anche attorno a Mirko Fersini, il terzino degli Allievi Nazionali da ieri in coma in seguito a un incidente stradale. E mentre sugli schermi compariva la scritta «Forza Mirko, non mollare», lo stadio cantava l'inno della Lazio, «Non mollare mai».

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