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  • Allegri: dai 5 scudetti allo strano compleanno senza calcio, ma la Juve ascolta i suoi consigli

    Allegri: dai 5 scudetti allo strano compleanno senza calcio, ma la Juve ascolta i suoi consigli

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Primo compleanno senza calcio, almeno da quando allena in Serie A. Massimiliano Allegri compie 52 anni, anche la Juve gli ha fatto gli auguri. L’esonero è un’altra storia e lui mica se l’è presa troppo, soprattutto ora che sta vedendo come la Juve segua silenziosamente i suoi consigli. Un anno fa, all’arrivo di Ronaldo, aveva suggerito alla famiglia bianconera di vendere Dybala, poichè sarebbe stato oscurato dalla grandezza di Cristiano, e ora la Joya è solo in attesa della nuova destinazione. Quando poi si mise seduto con Agnelli, Paratici e Nedved, per il suo rinnovo di contratto, Max fu chiaro e onesto a dire che per puntare alla Champions occorrevano rinforzi. Allora la risposta fu il suo esonero, adesso sono arrivati De Ligt, Rabiot, Ramsey e forse Icardi: così tanti campioni da creare, in chiave-cessioni, una situazione 'imbarazzante', come detto dal suo sostituto.

    Ma Allegri, alla sua età, con l’ironia della sua terra e del suo mare, non vive di rivincite, men che meno di ripicche. In questi giorni è a Livorno, con suo padre, i figli, gli amici di sempre e Ambra. E’ appena rientrato dalla Croazia e ne è rimasto stregato. Non c’entra l’effetto-Mandzukic, ma lo splendore di Spalato. Dice che questo sarà il suo anno sabbatico, peraltro ben remunerato dalla Juventus, e non possiamo fare altro che credergli, anche se Parigi, Madrid, Barcellona, Londra, e le altre le città delle big, sanno che in caso di necessità Allegri è libero.

    Non essendo un maniaco del pallone, c’è da giurare che in questi giorni di alte temperature preferisca il mare alla Continassa. Ma quanto potrà davvero resistere? Anche se non pensa al calcio 24 ore al giorno, anche se la sua vita è comunque piena, gli tornerà presto la voglia di sfidare Sarri, Conte e il suo simile Ancelotti. Non necessariamente in Serie A, va bene (meglio) anche solo in Champions. Max ha vinto sei scudetti, cinque di fila, giocando un calcio che a un po’ di gente non piaceva. Suo malgrado è diventato un elemento di rottura nell’eterna discussione fra il risultato e il gioco, fra la concretezza e la bellezza. Lui da una parte, Sarri dall’altra. Certo, a guardare la Juve di queste amichevoli sembra che sulla panchina ci sia ancora Allegri, ma è presto. Sarri ha ricordato, pro domo sua, che all’inizio le sue squadre faticano sempre e che il Napoli che voleva prese corpo a metà settembre.

    A 52 anni e con 6 scudetti in bacheca, più 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, 4 Panchine d’oro, due finali di Champions (che per qualcuno sono sconfitte, non affermazioni: chi la pensa così chieda ad Ancelotti - quattro volte finalista - quanta fatica si faccia ad arrivare in fondo), la sua assenza nel nostro campionato è un peccato. Con Conte, Ancelotti, Sarri e Giampaolo avremmo avuto in Serie A i migliori cervelli delle panchine. Ma chi l’ha detto che prima o poi non possa accadere?

    Nel frattempo, auguri vecchio Max.
     

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