Calciomercato.com

  • Mourinho sfida i 'nemici' della Juve: destini incrociati con Allegri e Pogba

    Mourinho sfida i 'nemici' della Juve: destini incrociati con Allegri e Pogba

    • Gabriele Stragapede
    José Mourinho sarà in panchina questa sera, per il big match di scena alle 20.45 all’Olimpico tra Roma e Juventus. La Corte Sportiva d’Appello ha sospeso la pena di due giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo per la lite di Cremona con il quarto uomo Marco Serra. Saranno necessarie ulteriori indagini per fare luce su questa spinosa vicenda che avvolge il tecnico portoghese. Ed ecco che quindi, il desiderio dell’allenatore della Vecchia Signora si è avverato. Potrà affrontare un suo storico rivale, faccia a faccia, a viso – o meglio campo – aperto. Due uomini che, nella loro carriera, hanno vinto di tutto. Chi ha dominato con i colori bianconeri in Italia – come Allgeri – e chi ha deciso di vincere ogni trofeo internazionale tra Porto, Inter, Manchester United e Roma – come Mourinho -. Due vincenti nati, profeti della stessa filosofia di vita e di gioco: il risultato, alla fine, è ciò che conta davvero. Ed anche questa sera non farà differenza. Ma per lo Special One non sarà così semplice.

    IL PASSATO CONTA - Ben più di una volta, la Juventus ha dato qualche dispiacere a Mourinho. Il lusitano ha collezionato solo due vittorie contro i bianconeri nel massimo campionato italiano – con nessuna avversaria che ha affrontato almeno cinque volte, Mourinho conta meno successi -. Ma se ciò non bastasse, anche il rapporto di vittorie con Allegri non può far dormire sogni tranquilli all’allenatore della Roma. Il livornese, infatti, è colui che ha ottenuto più successi in Serie A contro lo Special One. Solo in Europa, la musica cambia. Durante la Champions League ‘10/’11, il Real Madrid di Mourinho staccò di 8 punti il Milan di Allegri durante i gironi. Nel ‘18/’19 fu invece la Juventus a precedere la squadra del portoghese – il Manchester United all’epoca – ma, nel doppio confronto, complice anche il passato nerazzurro di Mourinho, le parole al veleno non furono risparmiate: ““I tifosi hanno avuto nel finale un comportamento che non è stato bello. Io sono arrivato alla conclusione che c’è solo una ragione per quello. E la ragione sono le tre dita (in riferimento è al triplete, ndr)”, disse dopo la sconfitta ad Old Trafford. E Mou si prese le sua rivincita due settimane dopo, con una vittoria per 2-1 in una partita dominata dai bianconeri: gesto dell’orecchio sotto una valanga di fischi e insulti. E nella rosa dei Red Devils, inoltre, era presente un noto centrocampista francese che con Mourinho non ebbe un rapporto così idilliaco.

    UN RAPPORTO DIFFICILE - Definire complicato il rapporto tra lo Special One e Pogba sarebbe quasi utilizzare un eufemismo. Eppure, in quel lontano maggio del 2017, i due si erano lasciati andare ad un’insolita esultanza di coppia dopo aver conquistato l’Europa League ai danni dell’Ajax – finale decisa proprio dallo stesso Pogba -. Ma fu l’ultimo momento di amore vissuto insieme. Prima di un lento ed inesorabile declino. L’accesa discussione nel match contro il Tottenham fu solo la prima scintilla. Una scintilla che divampò definitivamente con l’esclusione dalla formazione titolare contro il Siviglia, partita valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions. I mesi passano, le incomprensioni si amplificano. Il francese – poi laureatosi campione del mondo nell’estate del 2018 – diventa sempre meno centrale nel progetto Red Devils plasmato da Mourinho. Il rapporto viene compromesso del tutto con la scelta del portoghese di togliere la fascia di capitano dello United a Pogba. Lo Special One darà poi l’addio a Manchester ma i segni lasciati sul centrocampista transalpino erano ormai tangibili. Ma stasera si ritroveranno. Pogba e Mourinho, Allegri e Mourinho, la Juventus e Mourinho. Perché alla fine, è sempre Mourinho contro tutti.

    Altre Notizie