Altro che ripiego: il nuovo Morata trascina la Juve, si riprende la Spagna e dà ragione a Paratici
SI RIPRENDE LA SPAGNA - Già, perché ora a godersi Morata non è più solo Pirlo, ma anche Luis Enrique: il centravanti bianconero è tornato infatti tra i convocati della Spagna dopo quasi un anno (l'ultima volta il 18 novembre 2019 con la Romania), rientra nella lista dei 25 per l'amichevole con i Paesi Bassi e, soprattutto, le due sfide di Nations League contro Svizzera e Germania, decisive per l'accesso delle Furie Rosse alle Final Four della competizione. Convocato e incensato, perché il ct spagnolo ha usato parole al miele per spiegare la chiamata: "E' un giocatore diverso. Non so se sta meglio alla Juve piuttosto che all'Altetico o al Chelsea. Ma senza dubbio, è evidente che il suo gioco e il suo rendimento siano migliorati con il ritorno in Italia. E non parlo dei gol, dei fuorigioco o dei gol annullati... Questo Morata è molto superiore a prima". Una promozione netta e senza appello, perché al di là delle reti realizzati a convincere Luis Enrique e Pirlo sono state soprattutto la mentalità più aggressiva e la disponibilità con cui Alvaro si è calato nella nuova realtà juventina: spalla o alternativa a Cristiano Ronaldo, con Dybala o Kulusevski, poco cambia per lo spagnolo che sta garantendo un livello di intensità e rendimento costante e ad alti livelli, salvando la faccia anche nella debacle interna con il Barcellona. E il ritorno in nazionale è l'ultimo premio: il nuovo Morata convince tutti e premia la scelta della Juve.