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  • Altro che ripiego: il nuovo Morata trascina la Juve, si riprende la Spagna e dà ragione a Paratici
Altro che ripiego: il nuovo Morata trascina la Juve, si riprende la Spagna e dà ragione a Paratici

Altro che ripiego: il nuovo Morata trascina la Juve, si riprende la Spagna e dà ragione a Paratici

  • Federico Albrizio
Segna, fa segnare, trascina. E no, non si parla di Cristiano Ronaldo. Ormai nella Torino bianconera il protagonista è ben identificato, Alvaro Morata è il nuovo punto fermo della Juventus. E' bastato poco più di un mese allo spagnolo per ribaltare lo scetticismo di tifosi e addetti ai lavori che a fine settembre aveva accompagnato il suo ritorno all'ombra della Mole: "un ripiego, una quarta scelta". Ora però i numeri danno ragioni alla scelta del bomber e all'affare di Paratici, che già lo aveva voluto alla Juve nel 2014: 6 gol e 2 assist in 7 presenze complessivi, senza contare le gioie cancellate dal VAR per fuorigioco di pochi centimetri. Un'operazione di mercato che sta dando i suoi frutti e che incassa un'altra importante promozione.

SI RIPRENDE LA SPAGNA - Già, perché ora a godersi Morata non è più solo Pirlo, ma anche Luis Enrique: il centravanti bianconero è tornato infatti tra i convocati della Spagna dopo quasi un anno (l'ultima volta il 18 novembre 2019 con la Romania), rientra nella lista dei 25 per l'amichevole con i Paesi Bassi e, soprattutto, le due sfide di Nations League contro Svizzera e Germania, decisive per l'accesso delle Furie Rosse alle Final Four della competizione. Convocato e incensato, perché il ct spagnolo ha usato parole al miele per spiegare la chiamata: "E' un giocatore diverso. Non so se sta meglio alla Juve piuttosto che all'Altetico o al Chelsea. Ma senza dubbio, è evidente che il suo gioco e il suo rendimento siano migliorati con il ritorno in Italia. E non parlo dei gol, dei fuorigioco o dei gol annullati... Questo Morata è molto superiore a prima". Una promozione netta e senza appello, perché al di là delle reti realizzati a convincere Luis Enrique e Pirlo sono state soprattutto la mentalità più aggressiva e la disponibilità con cui Alvaro si è calato nella nuova realtà juventina: spalla o alternativa a Cristiano Ronaldo, con Dybala o Kulusevski, poco cambia per lo spagnolo che sta garantendo un livello di intensità e rendimento costante e ad alti livelli, salvando la faccia anche nella debacle interna con il Barcellona. E il ritorno in nazionale è l'ultimo premio: il nuovo Morata convince tutti e premia la scelta della Juve.

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