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  • Ancelotti: 'Tifavo Inter, ma il Milan mi ha cambiato la vita. Lukaku ha personalità, Ibra è... Ibra'

    Ancelotti: 'Tifavo Inter, ma il Milan mi ha cambiato la vita. Lukaku ha personalità, Ibra è... Ibra'

     
    Carlo Ancelotti, allenatore dell'Everton, capolista in Premier League, dice la sua, a la Gazzetta dello Sport, sulla Serie A, partendo dal derby Inter-Milan: "Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio". 

    SU MALDINI E CONTE - "Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve, replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza. Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica. Sono quelli come lui che fanno vincere le squadre".

    SU PIOLI - "Stefano è una persona di valore, come uomo e come professionista. Il curriculum parla chiaro: ha ottenuto risultati eccellenti in tutte le squadre che ha guidato". 

    SU IBRA - "Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo. Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto Ibra è un signor professionista".

    SU LUKAKU - "Qui all’Everton ha lasciato un ottimo ricordo. Parlano tutti benissimo di lui. Non lo conosco, ma dal campo emerge un calciatore di personalità, di carattere. E’ un centravanti moderno: oltre i gol, va messo in conto l’enorme lavoro al servizio della squadra". 

    ANCORA DERBY - "Da bambino ero interista perché rimasi incantato dallo squadrone di Helenio Herrera. Mi regalarono una maglia di Sandro Mazzola, a quei tempi queste cose erano una rarità. Il Milan è però il club che ha segnato la mia vita: prima giocatore e poi allenatore". 

    SULLE MASCHERINE - "C’è sempre chi grida al complotto, ma io guardo alla realtà: oltre un milione di morti nel mondo, economie a pezzi e gli scienziati alla ricerca del vaccino. Questi sono i fatti con cui dobbiamo confrontarci. I cittadini devono svolgere la loro parte: rispettare le regole. Il resto sono chiacchiere inutili".

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