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  • Ancelotti:| Tutto in tre gare

    Ancelotti:| Tutto in tre gare

    E' indubbiamente il momento più duro dell'esperienza inglese di Carlo Ancelotti. L'1-1 con l'Everton di sabato ha relegato il Chelsea al terzo posto, per i Blues solo una vittoria nelle ultime sei partite di Premier. Voci di addio si moltiplicano a Londra, dove si dà per certo l'avvento di Pep Guardiola. E in tutto questo, Ancelotti deve rialzarsi in tre gare difficilissime: il Chelsea è atteso dal Tottenham, dallo United e dall'Arsenal.

    Tre partite che possono cambiare la stagione, e non solo. Un Chelsea a picco potrebbe addirittura significare l'addio anticipato, con quel Ray Emenalo messo lì al posto del fedelissimo "secondo" Ray Wilkins e che ricorda tanto la figura di Avram Grant, il tecnico israeliano incaricato di pilotare la squadra tre anni or sono nel momento della traumatica rottura con José Mourinho. Ma anche in caso positivo, con risalita ai vertici della classifica e prosecuzione di una Champions League finora perfetta, Ancelotti e Roman Abramovich non sembrano avere una lungo tratto di strada comune di fronte a loro. Perché ai rumors su Guardiola, rinfocolati dall'insediamento dell'ex-partner dirigenziale di Pep al Barcellona, Txiki Beguiristain, si aggiungerebbe il desiderio di Ancelotti di tornare in Italia o comunque di coprire un incarico che gli consenta più spesso di tornare nel suo Paese.


    Tutte le strade, mai come in questo caso, portano a Roma: mister Carletto, da tempi non sospetti, ha manifestato il desiderio di condurre la squadra che con il Milan occupa il suo cuore, e le vicende societarie della Lupa fanno pensare che un nuovo proprietario esaudirebbe il suo sogno. In particolar modo Angelucci, più volte avvicinato al club capitolino, avrebbe già identificato in Ancelotti l'uomo giusto per il nuovo corso. Ma dal dire al fare c'è di mezzo Unicredit, e un'operazione che sta attraendo sottotraccia importanti investitori stranieri.

    Insomma, il futuro giallorosso, per Ancelotti, è in questo momento un'ipotesi piuttosto remota. Così come quella di diventare l'erede di Fabio Capello sulla panchina dell'Inghilterra: il credito britannico del tecnico del Chelsea è ancora piuttosto altro, ma la Football Association non ripeterà l'esperienza di affidare a un commissario tecnico straniero la guida dei Tre Leoni. Altre grandi panchine libere a breve scadenza non paiono essercene, a meno che Ancelotti - sarebbe davvero clamoroso - guardasse anche all'Inter, che chiuderà con Benitez al massimo nel giugno 2011. Ma al momento è davvero fantacalcio. L'ultima possibilità è un anticipo dei tempi sul progetto Africa, altro vecchio sogno del mister di Reggiolo: il Ghana lo aspetta, in coppia con Seedorf. Il via era previsto nel 2012: se verrà rispettato, non è assurdo pensare a un Ancelotti in relax, riflessione e studi di aggiornamento nella sua Felegara.


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