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  • Anderson: 'Ora la Fifa mi liberi'

    Anderson: 'Ora la Fifa mi liberi'

    Maledetta Doyen Sports, il fondo inglese proprieterio del 50% del cartellino di Felipe Anderson che sta ritardando il matrimonio con la Lazio. Quello che giovedì notte sembrava un accordo fatto è tornato in discussione per i continui retromarcia dei rappresentanti della Doyen, che hanno più volte cambiato le carte in tavola. Ma il diesse Tare, il segretario generale Calveri e Stefano Castagna, procuratore del giocatore, stanno facendo di tutto per chiudere. I dirigenti laziali, che hanno già strappato la firma del Santos, hanno ritardato di un altro giorno il rientro in Italia per l'ultimo capitolo di una stucchevole telenovela.

    Nella notte dovrebbe esserci stato l'ok definitivo (il condizionale è d'obbligo nonostante l’ottimismo), anche perché Lazio e Santos, forti dell'appoggio di Anderson, hanno trovato una via per mettere ulteriore pressione al fondo inglese che, con i continui problemi creati, faceva trasparire la volontà di rinviare di un anno la cessione nella speranza di monetizzare ancora di più il proprio investimento. «Ora il calciatore vale 8 milioni ma, se gioca un'altra stagione in Brasile, esplode e possiamo cederlo a una cifra molto più alta (come accaduto per Neymar di cui il fondo gestisce i diritti d'immagine, ndr)», questo il ragionamento che sta dietro all'infinito tentativo di rottura della Doyen, che ha prima accettato il pagamento triennale, poi chiesto quello biennale e infine con tre rate da versare in un anno e mezzo. E su questo Lotito non sembra essere molto d'accordo.
    Ma Felipe Anderson, che sta vivendo a stretto contatto con Tare dopo aver svuotato il suo armadietto al centro sportivo del Santos, ha tenuto ferma la sua posizione. Non è arretrato di un passo, anzi è diventato l'alleato ideale: «Il fondo? Ho scelto la Lazio, sono disposto anche ad andare alla Fifa pur di giocare con la maglia biancoceleste», ha ribadito ieri pomeriggio facendo capire come la sua volontà non cambierà per alcun motivo. Ecco la svolta: la mossa del procuratore del calciatore di avvalersi dell' articolo 18 bis del regolamento della Fifa ha messo con la spalle al muro la Doyen, che ora è disposta a chiudere alle condizioni stabilite nei giorni scorsi. Per fare chiarezza l'articolo 18 recita così: «Nessuna società può stipulare un contratto che permetta a qualsiasi altra parte, o a terzi, di poter influire sui rapporti di lavoro e di trasferimento, sulle sue scelte politiche o l'attività della squadra». Segue il comma 2: «La Fifa può imporre misure disciplinari che osservano le obbligazioni contenute in questo articolo». I terzi a cui fa riferimento la legge sono proprio il fondo inglese, proprietario del 50% di Anderson.
    La Fifa ha introdotto questa norma per bloccare l'ingresso dei fondi nel mondo del pallone e sarebbe ben felice di cominciare una guerra legale per disincentivare quella che in Sudamerica è diventata una prassi. È chiaro che in caso di ricorso pagherebbe una multa anche il Santos, ma ormai il club brasiliano lavora in sintonia col giocatore e con la Lazio per chiudere l'affare a dispetto del fondo inglese. Ci siamo dunque, anche perché lunedì mattina Tare e Calveri torneranno in Italia e sperano di portare con loro anche il giovane brasiliano su cui Lotito ha deciso di investire oltre 8 milioni.


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