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  • Anelka:| Da bomber a portafortuna Juve
Anelka:| Da bomber a portafortuna Juve

Anelka:| Da bomber a portafortuna Juve

Non si vede, ma c’è. A Vinovo, in panchina durante le partite, nei ritiri in albergo. Nicolas Anelka non si vede, ma c’è. Fa parte del gruppo, si allena, insomma c’è. Ma non si vede. In campo, perlomeno: è sbarcato a Torino a gennaio e finora ha giocato appena due volte (a Glasgow e a Roma) per un totale di 25 minuti. Negli occhi è rimasto solo un bel passaggio per Giovinco. Poi è rimasto cinque volte in panchina per novanta minuti meritandosi la fama di portafortuna, visto che la Juve ha vinto cinque volte segnando 10 gol e incassandone uno. Ma non è per questo che Conte non lo fa entrare mai. Dopo un anno in Cina non certo ricco di soddisfazioni (3 gol in 22 partite), Anelka si è presentato in condizioni fisiche ben lontane da quelle che giustamente pretende l’allenatore. Ha cercato di recuperare e in un determinato contesto tattico, ossia quando la Juve era in svantaggio contro una Roma chiusa in difesa, Conte ha anche cercato la soluzione nel bagaglio tecnico del francese. Che però resta un corpo estraneo alla squadra e, Cina esclusa, non segna dal 20 agosto 2011 (Premier League) mentre l’ultimo timbro in Champions risale al 22 febbraio 2011.

Le idee - In questi giorni pieni di allenamenti e privi di impegni ufficiali, Anelka ha lavorato duramente. Vedremo se riuscirà a convincere l’allenatore a dargli un’occasione. Per il momento non sembrano esserci molte speranze. Qualche giorno fa Nicolas si era confidato a Hurrà Juventus: «Mi piacerebbe terminare la carriera a Torino, significherebbe che ho fatto bene anche in questa esperienza in Italia. Ma quello che davvero vorrei è centrare la doppietta scudetto-Champions. Perché le feste più belle sono quelle che coinvolgono tutti, gli obiettivi personali sono poca cosa rispetto a imprese di questo genere». Su se stesso: «Credo che agli allenatori piacciano due mie caratteristiche: non sto fermo ad aspettare che mi arrivi il pallone. E voglio vincere. Non mi risparmio per arrivare all’obiettivo». Infine su Conte: «Il nostro tecnico è unico, ha una sua personalità precisa. Con lui si lavora molto, gli allenamenti sono intensi, sia tecnicamente che tatticamente».

Quinta punta - Anelka ha rilevato l’infortunato Bendtner nel ruolo di quinta punta della Juve. Il bilancio complessivo, sommando le statistiche del danese e del francese, è di 12 presenze, 3 da titolare e nessun gol. L’anno scorso la quinta punta era Alessandro Del Piero: 28 presenze, 9 da titolare, 5 gol, uno dei quali decisivo per lo scudetto. Bendtner e Anelka, profondi conoscitori della storia della Juve, hanno fatto di tutto per evitare che qualcuno dimenticasse il capitano.

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