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  • Armando Picchi: diario di bordo del capitano

    Armando Picchi: diario di bordo del capitano

    «Non era il capitano perché la società gli aveva dato la fascia, era il capitano perché era il nostro punto di riferimento». Sandro Mazzola ricorda così la bandiera della Grande Inter degli Anni 60, protagonista venerdì 4 maggio alle ore 21.45 su ESPN Classic (canale 216 di Sky) di «Armando Picchi: diario di bordo del capitano».

    Il docu-film, realizzato da MaGa Production e Thalia Group per la regia di Massimo Ferrari e la voce narrante di Edoardo Gabriellini, premiato al FICTS Fest nel 2011, si sofferma non solo sulla vita e i trionfi del difensore della Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti, ma anche sull’uomo. Scomparso nel 1971, a soli 36 anni, per le conseguenze di una forma di amiloidosi, a lui nel 1990 è stato dedicato lo stadio di Livorno, sua città natale.

    Il ritratto di Picchi è tratteggiato dalle parole dei campioni nerazzurri di ieri e di oggi. «Giocavamo tranquilli, sereni, perché le colpe se le prendeva sempre lui», ricorda Tarcisio Burgnich.  «La sua immagine è rimasta in tutte le nostre case, perché era quello che portava la coppa (quella Intercontinentale, la prima conquistata dall’Inter nel 1964; ndr) di corsa, con dietro tutti gli altri. La sua espressione era quella di un uomo felice» sottolinea con emozione il presidente Massimo Moratti. «Quando sono arrivato all’Inter, tutti mi parlavano della Grande Inter e di questo grande capitano che era Armando Picchi» confessa invece Javier Zanetti. Per Roberto Vecchioni, invece, Picchi è «una specie di piccolo semidio che dà luce all’Inter per tutto il tempo che verrà».

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