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  • Cellino: 'L'arresto è stato uno stupro; non odio, ma la Sardegna mi ha tradito'

    Cellino: 'L'arresto è stato uno stupro; non odio, ma la Sardegna mi ha tradito'

    Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, appena uscito di carcere si confessa: "Ora voglio conoscere la vera ragione di tutto questo".

    Ai microfoni di Ivan Zazzaroni su GQ, Cellino precisa: "I miei legali l'hanno definito uno stupro - dice, facendo riferimento all'arresto avvenuto lo scorso 14 febbraio con l'accusa di falso ideologico e peculato, ovvero l'uso di fondi pubblici per la ristruttrazione dello stadio Is Arenas - Cassazione e Tar hanno stabilito che non ci sono stati abusi, dandomi ragione piena. Mercoledì è stato tolto anche l’obbligo di firma". 

    Il presidente del Cagliari, poi, torna alla mattina dell'arresto: "La forestale s’è presentata a casa mia alle sette del mattino. Ho le piante secche?, ho chiesto. E loro: deve venire con noi. Forza, tirate fuori le telecamere, dove sono le telecamere? Siete di Scherzi a parte...Mi hanno messo in una cella minuscola, giusto lo spazio per un letto, il vetro della finestra era rotto, la notte faceva freddo. Un detenuto mi ha regalato una giacca, un altro i pantaloni della tuta, alla fine ero coperto a strati con in testa una papalina. Mi hanno salvato il carattere e gli altri detenuti".

    Poi conclude: "Non odio nessuno, ma mi ha tradito la Sardegna delle istituzioni. Adesso voglio il perché, la verità. Non si può finire in carcere per arroganza... Per me il Cagliari è la vita, le aziende le ho passate ai fratelli… Ho scambiato il giorno con la notte. Non sono mai stato un tipo mattiniero, ma il carcere e la privazione della libertà mi hanno stravolto". 

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