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  • Arthur non gioca, ma il mercato della Juve non è solo la punta: Kulusevski e McKennie, la nuova generazione

    Arthur non gioca, ma il mercato della Juve non è solo la punta: Kulusevski e McKennie, la nuova generazione

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Sarà che il tema centravanti sta portando via tutti gli sforzi, pubblici e privati, della Juve sul mercato. Sarà che tra il caso Suarez e la telenovela Dzeko-Milik ancora non è arrivato. Sarà che non si è mai parlato così tanto del mercato in uscita, complicato e scomodo, condizionante anche nelle scelte. Sarà che poi a far discutere è sempre altro. Ma alla prima di campionato, anche Fabio Paratici può essersi preso già una prima piccola rivincita. Perché a convincere e divertire nella prima Juve di Andrea Pirlo c’erano anche o soprattutto due volti nuovi, a tutti gli effetti due colpi di mercato che per vari motivi, anche elencati poco sopra, sono passati quasi sotto traccia. Per vedere all’opera Arthur servirà tempo, intanto Dejan Kulusevski e Weston McKennie hanno già rubato la scena.

    KULUSEVSKI - Parla come uno grande d’età, gioca come uno grande davvero. Alla prima con la maglia della Juve, ecco che Kulusevski ha già convinto tutti. Un gol, bellissimo, al primo vero pallone giocato. Poi una prestazione leggera e concreta allo stesso tempo, fatta di giocate per sé e per la squadra, di classe e di fisico. Forse la stessa Juve ha esaltato troppo poco questo acquisto, forse sarebbe bastata una presentazione arrivata un po’ prima per dire “guardate che il grande colpo lo abbiamo già messo a segno”. Forse il tutto è limitato dal fatto che Kulusevski sia stato acquistato già il 2 gennaio, magari anche dal fatto che sarebbe servito già la scorsa stagione. Ma resta un gran colpo. Pure a buon prezzo: 35 milioni più bonus, mentre l’Atalanta ne ha versato 7 per Muratore e disegnato un’operazione da potenziali 20 milioni per Romero.

    MCKENNIE - E McKennie? La sua energia ha convinto Pirlo a lasciare fuori persino Bentancur, uno che per due anni sembrava ormai imprescindibile. In campo ha messo tutto ciò che ha, cuore e polmoni, era ovunque, ha giocato pure largo sulla fascia, rubato palloni e sfiorato pure il gol. Con quella faccia e quella garra che sono capaci di conquistare in un secondo i suoi tifosi. Mica facile, anche perché al netto di tutte le dichiarazioni del caso, ancora per un po’ sarà difficile scrollarsi di dosso l’etichetta del giocatore che ha di fatto impedito a Suarez di diventare subito l’attaccante per Pirlo lasciando così spazio alla telenovela Dzeko-Milik. Ecco si torna sempre lì, anche se poi pure McKennie ha tutte le carte per trasformarsi nel colpo giusto. Arrivato in prestito per una manciata di milioni, che in caso di obbligo di riscatto possono salire fino a 30 bonus inclusi,

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