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  • Ascoli:| Palatroni ritira l’offerta

    Ascoli:| Palatroni ritira l’offerta



    LA CORDATA tira le offerte in barca, ma rimane a bordo. E’ sintetizzabile così la situazione della trattativa tra Palatroni (e soci) e l’Ascoli Calcio. L’ultima raccomandata spedita dal gruppo di imprenditori sembra infatti che informi la famiglia Benigni dell’annullamento di tutte le proposte fin ora presentate (due, forse tre) e del fatto che d’ora in poi non saranno fatti ulteriori passi in avanti verso il patron: adesso dovrà essere lui a contattare la cordata per riprendere le trattative. Il patto tra i firmatari del documento (Piero Palatroni, Arturo Maresca, Elido Fazi, Francesco Bellini, Giuliano Tosti, Giancarlo Romanucci e Paolo Coppitelli) resterebbe in piedi fino al 30 giugno.


    Il condizionale è d’obbligo, perché se in un primo momento i membri erano tutti d’accordo a rimanere uniti, una recente missiva del presidente Benigni (inviata a tutti gli imprenditori) potrebbe creare qualche spaccatura. Il patron sarebbe disposto a trattare solo con qualcuno (Fazi e Bellini su tutti). Ma ieri Fazi, in un intervento a Radio Studio 99, ha fatto vacillare l’unità della cordata: "Credo che con l’attuale conformazione della cordata ci possano delle serie difficoltà per relazionarci verso la società bianconera. Io sono pronto ugualmente a dare il mio contributo se i componenti della cordata dovessero cambiare". E nell’ipotesi peggiore, quella della Lega Pro? Come ribadito dallo stesso Fazi (che giovedì incontrerà il sindaco Castelli a Roma) per la cordata la permanenza in B è una condizione necessaria.


    INTANTO il procuratore federale della Figc, su segnalazione della Covisoc, ha deferito alla commissione disciplinare i dirigenti di 12 società (Varese, Cesena, Sampdoria, Brescia, Milan, Ascoli, Catania, Napoli, Crotone, Modena, Reggina e Torino) «per non aver utilizzato il conto corrente indicato in sede di ammissione al campionato di competenza, al fine di effettuare il pagamento degli emolumenti ai tesserati». Per l’Ascoli ad essere deferito è stato il presidente Roberto Benigni. Comunque si tratta di un’adempienza formale, e non sostanziale, che esclude la possibilità di una richiesta di penalizzazione in classifica.


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