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  • Ex Toro, Asta: 'Derby ha rotto qualcosa, salvarsi coi giovani'

    Ex Toro, Asta: 'Derby ha rotto qualcosa, salvarsi coi giovani'

    La crisi del Toro, il futuro di Giampiero Ventura e l’imminente trasferta di Palermo: Antonino Asta, storico capitano granata delle stagioni a cavallo del 2000, analizza a 360 gradi la situazione di una squadra cui è ancora legatissimo. E parla anche del prossimo avversario, dove ha chiuso la sua carriera nel 2004.

    Asta, cosa succede a questo Toro?
    Il mondo del calcio è fatto di momenti, e questo è un momento particolarmente complicato per i granata, è sotto gli occhi di tutti e lo dicono i risultati. E’ un periodo difficile non tanto per la classifica, quanto per le aspettative dei tifosi non ripagate. La retrocessione non è un rischio che si può correre, Hellas, Frosinone e Carpi vanno piano e le vedo quasi spacciate, ma la squadra che Cairo aveva costruito in estate ha fatto sognare: Ventura ha a disposizione degli ottimi giocatori, da qualche settimana ha anche Immobile e con Belotti forma una coppia che tutti vorrebbero, ma i risultati non sono in linea con le aspettative.

    E’ cambiato qualcosa da quel 4-0 subito dalla Juventus nel derby di coppa, giusto?
    Penso che quella batosta abbia rotto qualcosa, non c’è più quell’equilibrio e quella sintonia tra squadra e tifosi. Da lì in poi i granata non sono più riusciti a riprendersi, e più passa il tempo, più penso che sia un problema mentale, di testa, come più volte ha sottolineato Ventura. Ero allo stadio per Toro-Chievo, mi ha stupito una contestazione così forte e aperta al tecnico. Ho notato che i giocatori sono frenati proprio a livello psicologico, l’unico che può sbloccarli è lo stesso Ventura: lui ha il polso della situazione, sono sicuro che con un paio di risultati utili anche l’ambiente tornerà ad essere compatto.

    Quindi fiducia al tecnico?
    Ha da poco firmato il rinnovo, si vede e si percepisce la fiducia che il presidente ripone in lui. Fin qui è stato un percorso fantastico, passare dalla B all’Europa non è per nulla semplice e questo è un grandissimo merito di tutta la società e di Ventura in primis. Direi che a meno di ribaltoni clamorosi, è giusto continuare, poi a giugno ci si guarderà negli occhi e si valuterà insieme la situazione.

    In tanti parlano di cambiare modulo, ma non crede che la rosa sia chiaramente costruita per il 3-5-2?
    Sicuramente in estate e poi, successivamente, nella finestra invernale, il mercato del Toro è stato fatto in funzione di questo sistema di gioco. Ventura ha deciso di andare avanti con questo modulo, ma è normale che adesso vada inserita qualche variabile perché la manovra è diventata piuttosto prevedibile. Penso che non sia tanto questione di numeri o di moduli, ma di interpretazioni. Il Toro ha bisogno di cambiare atteggiamento tattico, credo sia proprio questa la strada che vuole intraprendere Ventura: dopo la sfida contro il Chievo ha ammesso che deve fare delle riflessioni e attuare degli accorgimenti. Questa sua ammissione mi fa ben sperare perché lui stesso ha capito che qualcosa non funziona.

    Salvezza teoricamente acquisita, Europa praticamente irraggiungibile: come si salva una stagione senza obiettivi?
    Il campionato è ancora, la classifica si potrebbe accorciare con un paio di vittorie consecutive, ma obiettivamente il sesto posto è davvero lontano. Credo che tra quattro, cinque partite, il Toro potrebbe davvero cominciare a guardare al futuro, cercando i giocatori da cui ripartire e lanciare i giovani della Primavera. Hanno bisogno di fare esperienza, di acquisire visibilità, così da andare in prestito in piazze importanti della B già dalla prossima stagione e cominciare a muovere i primi passi nel calcio dei grandi. E già chi potrebbe essere pronto a tornare alla base: penso a Gomis, Barreca, Aramu, Parigini e Chiosa. Il Toro ha dei prospetti molti importanti per il futuro.

    A Palermo bisogna fare punti per ritrovare entusiasmo.
    E’ una trasferta delicata, i rosanero in casa sono storicamente squadra ostica. Giocheranno sicuramente a viso aperto, le ripartenze dei granata potrebbero essere l’arma vincente. Sarà una bella gara, se i ragazzi di Ventura riuscissero a trovare i tre punti scaccerebbero un po’ dei malumori della piazza e potrebbero tornare a giocare con più serenità.

    Uno sguardo al big-match di domani: come finisce Juventus-Napoli?
    Prevedo una sfida spettacolare, come del resto tutta la serie A di quest’anno: mi sto molto divertendo, è un campionato equilibrato e di qualità. Il Napoli è straordinario, Sarri sta facendo un lavoro egregio e contro i bianconeri non deve presentarsi con timori reverenziali; la Juve, però, rimane la Juve, non molla mai e lo ha dimostrato riprendendosi da un inizio disastroso. Sarà una bella partita, la squadra di Allegri si gioca di più perché, in caso di sconfitta, andrebbe a meno cinque, ma ci saranno ancora tanti punti a disposizione e sicuramente il campionato non finisce con la sfida dello Stadium.

    Emanuele Pastorella
     

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