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  • Atalanta, Gomez via da Bergamo sotto silenzio: l'indifferenza dei tifosi

    Atalanta, Gomez via da Bergamo sotto silenzio: l'indifferenza dei tifosi

    • Marina Belotti
    Due mesi fa esatti, il 26 novembre 2020, all'indomani della morte del grande Maradona, i giornali celebravano l'impresa dell'Atalanta ad Anfield Road, il 2-0 inflitto al Liverpool e il migliore giocatore in squadra. Sì, proprio lui, il capitano argentino Papu Gomez, anima della Dea da sette anni, che anche in quell'occasione si distinse, musa ispiratrice di gol pesantissimi. Se gli aveste detto quel giorno che sei decadi più tardi avrebbe preso un volo per Siviglia, non ci avrebbe creduto. Anzi, non avrebbe voluto crederci.

    Perché nel giorno più luminoso di gennaio che, guarda i casi della vita, coincide proprio con il compleanno di mister Gian Piero Gasperini, un silenzio irreale avvolge l'aeroporto di Orio al Serio. E non perché la zona arancione consente ancora pochi movimenti: tra le valige caricate sotto casa, il pit-stop per salutare il presidente Antonio Percassi, e l'arrivo allo scalo dove lo attende un volo privato diretto a Siviglia, salta all'occhio la solitudine con cui è circondato l'ex capitano del popolo orobico. Nessuno striscione, nessun saluto, nessun grazie da parte di chi è solito applaudire e far le cose in grande anche dopo pesanti sconfitte. I tifosi bergamaschi, delusi dal suo comportamento, non vogliono dirgli grazie ma nemmeno prenderlo a male parole. La maggior parte di loro ha scelto la silente indifferenza, forse l'arma più letale, pensando solo alla gara di Coppa Italia di domani.

    Contro la Lazio, proprio quell'Aquila a cui Gomez realizzò l'ultima doppietta in maglia nerazzurra, all'Olimpico, lo scorso 30 settembre. Ma erano altri tempi...tempi nei quali il tuttocampista programmava ancora il suo futuro a Bergamo, tra nuove attività imprenditoriali e il sogno di un ruolo nella dirigenza, con la benemerenza civica incorniciata in camera e i tifosi ad acclamarlo per le strade, a dedicargli pizze e piadine, a intonare sui divani 'Baila como el Papu'. 

    Ma certe uscite sui social, tra foto con agenti e frasi provocatorie il giorno del sorteggio col Real, ai bergamaschi orgogliosi e affezionati proprio non sono andate giù. Come l'inno della Juve sulle sue labbra e la mancata esultanza con i compagni al gol del pari di Freuler contro i bianconeri. Le foto insieme a Josip Ilicic no, quelle le avevano pure comprese, prima che il folletto argentino scegliesse di cancellarle. Su Instagram ha deciso di non seguire più il grande amico sloveno, né Zapata, Muriel e tanti altri ex compagni: tutti rimossi a parte Caldara, Gosens, Pasalic e pochi altri.

    "I tifosi mi mancheranno tanto, Bergamo è nel mio cuore, è la mia città. Ci rivedremo presto..", ha detto prima di imbarcarsi sul volo charter. Chissà, dopo la firma spagnola potrebbe anche svelare la sua versione dei fatti, ma i tifosi probabilmente staranno già pensando alla seconda delle sfide contro la Lazio. Di certo, a Bergamo intanto rimarrà la famiglia: c'è tanta burocrazia da sistemare, imprese da affidare, i figli da portare a scuola fino a giugno. Poi tutti a Siviglia, almeno fino al 2024. Allora, chissà...

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