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  • Atalanta, le pagelle di CM: la difesa affonda, Super Muriel lancia il salvagente

    Atalanta, le pagelle di CM: la difesa affonda, Super Muriel lancia il salvagente

    Spal-Atalanta 2-3
     
    Gollini 6,5: non può nulla sui gol di Di Francesco e Petagna, ma quel che salva su Valoti passata la mezz’ora è oro che cola per una Dea alla ricerca del pari prima e della vittoria poi.
     
    Djimsiti 6: preso di sorpresa sui passaggi lesti tra Di Francesco e Petagna, migliora al passare dei minuti e si fa trovare in anticipo su Di Francesco. Perfetto nella ripresa.
     
    Palomino 6: unico in difesa in occasione del gol avversario-ma può fare poco niente-unico non pressato quando si tratta di ripartire. Al 4’ s.t. fa un pericoloso retropassaggio a Gollini regalando un corner. Vince il duello su Petagna quando l’ex nerazzurro è solo davanti alla porta.
     
    Masiello 6: aiuta Gollini nel difendere una Spal più cattiva che mai ma poi si perde in un bicchier d’acqua nel primo gol. Chiede spiegazioni invano all’arbitro sulla seconda rete della Spal e fatica non poco a rincorrere gli estensi, ma prende le misure su Kurtic al 45’ p.t. e lo anticipa per tutta la ripresa.
     
    (Dal 9’ s.t. Muriel 8,5: al suo debutto in A con l’Atalanta, il mister lo inserisce per ribaltare la gara e lui lo obbedisce:è subito nel mirino e nelle gambe degli avversari. Buonissima la prima per lui, che incanta i difensori estensi e al 25’ s.t. dai 25 metri lancia la cannonata che salva la Dea. Ma è la doppietta al 30’ s.t. a consacrarlo migliore in campo, con due gol da fuori area che fanno ben sperare per la Champions).
     
    Hateboer 6,5: sbaglia troppo in difesa, spesso costretto a dare indietro la palla. Fatica a dialogare con i compagni d’attacco e non riesce a fermare gli attaccanti della Spal, con Igor che si fa beffe di lui. Si fa perdonare al 34’ p.t. quando dalla destra serve un assist perfetto per la zucca di Gosens. Bene in attacco, lì ritrova la sua dimensione e fa salire la Dea per il ribaltone.
     
    De Roon 6: né carne né pesce, ma prima la liscia sotto porta, poi si fa recuperare da Di Francesco e per rubargli palla commette un fallo da giallo. Anche lui si riprende nel secondo tempo e fa galleggiare il centrocampo.
     
    Freuler 6: cerca sempre di spedire la sfera più avanti possibile, ha l’occasione della vita a fine primo tempo ma l’ex compagno Berisha intuisce tutto e sventa l’esultanza.
     
    (Dal 9’ s.t. Malinovskyi 6,5: chiede spesso che gli si passi palla, propositivo, appena entrato con Muriel cambia la qualità della squadra).
     
    Gosens 7: D’Alessandro lo anticipa troppo spesso e quando ha l’occasione per tirare in porta la liscia. Come usa la testa lui nessuno dell’Atalanta e il gol che accorcia le distanze dà una carica immensa alla squadra al 34’ p.t. Il mister si arrabbia quando non si intende con Gomez.
     
    Pašalić 6,5: sfiora le sfere che passano davanti alla rete, si alza ma si vede poco nel primo tempo. Nella ripresa sbaglia più del dovuto. Resta in campo con l’ingresso dei nuovi e il mister gli dà nuove direttive. Il ritmo è calato ma lui cresce tantissimo nella ripresa, tanto che Gasperini non lo cambia mai.
     
    Gomez 6: si fa rubare palla da Missiroli, sempre in zona primo palo. Doppio dribbling, 1-2 e il Papu si risveglia al 24’ p.t. per un’azione da gol a cui dice no solo l’ex Berisha. Male sui corner, sbaglia i passaggi più elementari per la stanchezza.
     
    Zapata 6: le sue sfere verso la rete sono troppo lunghe, ma i suoi dribbling fanno incantare il Mazza. Troppo spesso solo sulla porta. Quando ha l’occasione tira tra i guantoni di Berisha. Traversa piena al 40’ p.t. per un attaccante che più gioca più si scalda. Il mister gli chiede di salire di più.
     
    (Dal 36’ s.t. Toloi 6: entra e ferma Di Francesco quando serve e quanto basta per mantenere il vantaggio finale. Bentornato!).
     
     
    All. Gasperini 7,5: ancora una volta la gara passa da lui e dalle sue decisioni. Lascia fuori Muriel, Skrtel e Malinovskyi e dopo soli 6’ la Dea è già sotto. Allora cambia tutto e nella ripresa decide di inserire in campo le nuove leve e provare con la difesa a quattro. Ha vinto lui. 

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