Atalanta, nuova struttura dedicata a Mino Favini: 'È unica e i suoi insegnamenti rimangono'
Così il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, che ha ricordato i primi contatti con lui e ha sempre creduto in lui: “Siamo all’inaugurazione della nuova sede del settore giovanile dedicata a Mino. Appena arrivato ho chiesto a Franco Previtali chi fosse il miglior manager del settore giovanile, mi dissero Mino Favini e lo feci chiamare dal Como. Gli dissi che gli avrei messo a disposizione tutto quello che voleva e la fortuna era che nel ‘90 le grandi squadre non avevano settore giovanile forte. Noi abbiamo spinto molto e nel giro di un paio danni siamo diventati la società con il miglior settore giovanile. Dal ‘94 Mino è venuto spesso a chiedermi quando sarei tornato all’Atalanta e quando è successo è stato bello ritrovarlo, lui aveva il talento di scoprire il talento altrui, siamo orgogliosi di dedicargli la sede, questo personaggio ci ha cambiato la vita e siamo stati molto fortunati. La prossima la dedicheremo a Maurizio Costanzi”.
Costanzi: ”Io devo continuare sulla linea di Mino Favini, è un onore e cinque anni fa è stata una scommessa molto forte, ogni giorno facciamo riferimento ai nostri dettami. Il primo giorno chiesi a lui: “Come si fa?” e da allora epr molti anni l’ho osservato e capito molto da lui. Io voglio rappresentare la voce di tutti quelli che lavorano nel settore giovanile, che ha un’anima molto allargata, la nostra è una missione”.
Chi ha vissuto tanto Mino Favini seguendolo nel quotidiano è proprio Giancarlo Finardi: “Il rispetto che aveva era eccezionale. Era venuto a trovare Gasperini a Zingonia e come è entrato c’era la squadra che mangiava è appena è entrato tutti i giocatori si erano alzati in piedi ad applaudire. Lui si metteva alla finestra a guardare le partite d’allenamento e faceva le radiografie a tutti, alla fine imparavi sempre qualcosa da lui”.
Gasperini: “Dopo la prima stagione entusiasmante era venuto qui a Zingonia, qualcosa di entusiasmante ti lasciava sempre, anche piccole frasi sull’aspetto comportamentale, essere ragazzi rispettosi ed educati, una linea di comportamento da Atalanta che significava personalità. La scuola Atalanta si è sempre distinta Anche sotto l’aspetto comportamentale, distintivo del carattere del ragazzo che poi li ha fatti diventare grandi calciatori. Io allenavo esordienti e l’Atalanta era già una scuola importante e di riferimento, io ho fatto nove anni di settore giovanile, mi ha sempre trasmesso grandi valori. Gagliardini, Conti, Grassi, Caldara: lui mi raccontava di quando erano ragazzi e lui credeva già in lui a 14 anni ed era come se fossero loro figli, alcuni non credevamo in loro, ma lui sì ed è stata una soddisfazione per lui vedere che poi hanno portato l’Atalanta così in alto, per me è stata una pietra fondamentale della mia carriera”.
Luca Percassi: “Parlo da ragazzo, Mino Favini in termini di approccio, sensibilità, educazione, era il migliore. L’Atalanta si è contraddistinta proprio per gli insegnamenti che Mino Favini ha dato a questa scuola. Mio padre ha deciso di dedicare questa struttura unica a lui perché i suoi insegnamenti continuano nell’Atalanta”.
Demetrio Albertini della FIGC: “L’Atalanta è sempre stata un punto di riferimento del settore giovanile, come ora lo è Maurizio Costanzi, noi come federazione abbiamo bisogno di queste eccellenze. Se penso a Mino ricordo che lui voleva sempre costruire un senso di appartenenza e un modo di comportarsi in campo e fuori. Abbiamo voluto dare importanza al settore giovanile perché fa bene al nostro calcio, noi come federazione abbiamo dedicato a Mino per la prima volta il premio al miglior responsabile del settore giovanile e d’Italia, per me è stato un papà”.