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  • Atalantamania: addio Champions, ma l’Inter può vincerla (solo) in ripartenza. E Gasperini?

    Atalantamania: addio Champions, ma l’Inter può vincerla (solo) in ripartenza. E Gasperini?

    • Marina Belotti
    Una settimana a parlare sui campi di Zingonia dei lanci lunghi e centrali dell’Inter, dei suoi contropiedi in due tocchi; una settimana che Maehle si esercita a studiare Dimarco e Djimsiti a leggere le mosse di Lukaku. Tutto, andato in fumo in 157 secondi. Il rischio per l’Atalanta di essere umiliata dopo una partenza shock era alto, altissimo, e quasi concretizzato col gol in fuorigioco di Calhanoglu all’8’. Pasalic e Muriel hanno salvato la reputazione di un’Atalanta che l’anno prossimo, comunque andrà, giocherà in Europa. Ma non in Champions.
     
    CHE ERRORI!- Il cambio di marcia dovrà esserci, forse anche quello in panchina a stare alle parole di mister Gasperini in conferenza stampa. Senza Champions, sarà difficile trattenere i 2003 Hølund e Scalvini, ma anche Koopmeiners. L’Atalanta paga caro le partenze leggere, il centrocampo sguarnito, la testa ancora all’ultimo sorso di borraccia negli spogliatoi. Se l’inno di Serie A in un San Siro sold-out pesa in questo modo, impossibile immaginare al ritornello di Champions, tra le luci del Camp Nou. 
     
    GASP, E ORA IL MERCATO?- L’Inter, col City di Haaland, dovrà invece affilare le sue armi, letali se l’avversaria si chiama Atalanta: uno-due che taglia completamente il centrocampo, e la LuLa titolare.
    Il “non faccio miracoli, forse è arrivato il momento...” del Gasp nel post gara fa tremare i tifosi dell'Atalanta, che hanno sognato per primi una 4^ Champions proprio perché il loro condottiero gli ha permesso di farlo. E non può essere una colpa. Qualche nome del dopo Gasp gira già: Juric, Palladino, anche Italiano. La discriminante sarà la Coppa 2023/2024: giocarsi l’Europa League sarà un conto, ma la Conference potrà stravolgere davvero pedine e comandante.

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