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  • Atalantamania: che Papulavoro, è un attacco da Champions!

    Atalantamania: che Papulavoro, è un attacco da Champions!

    • Marina Belotti
    35 reti in 15 partite e la Super Dea è il miglior attacco in trasferta d’Europa. E dire che non schiera un robotico cinque volte Pallone d’Oro marchiato CR7 o il bomber della Bundesliga Lewandowski, ma nemmeno il candidato alla Scarpa d’Oro Mbappè. No, macchè, l’Atalanta può contare ‘solo’ su una 'nonna' acciaccata che parte dalla panca (ma sarà solo un caso che appena entra arrivano i due gol?), su un panterone - auguri Duván! - così mansueto da andare in letargo per qualche tempo (prima di silurare Sepe con un bis di centri da cecchino di razza), di un capitano così piccolo e buono da non voler umiliare il Parma con gol a porta vuota. No, il Papu fa solo cose difficili. 
     
    THE CHAM…PAPU - In corsa per la Champions, come quel numero 10 che saetta per il Tardini peggio di una trottola. Corre, crea, corre, si sacrifica e corre ancora. Martoriato dagli 11 del Parma, si rialza sempre e prova a sparare da fuori. Mentre alla vera sfida della partita, la ‘Caccia all’uomo’ su Gervinho, giocano prima de Roon, poi Freuler e addirittura Hateboer e solo nella ripresa il valido Mancini, il Papu si diverte a guardie e ladri con i crociati dando il la ad ogni azione offensiva. La creatività non è per l’uomo di legge e nemmeno l’ora legale ha pesato sulla scorza dura di Gomez. Un leader dal cuore grande, che dimostra di tenere anche a quello dei suoi tifosi: per evitare infarti serve il gol a Zapata 60’’ prima della fine. Come fatto nel primo tempo per la redenzione di Pasalic. Insomma, un vero e proprio capo del lavoro d'attacco... un capo-lavoro.
     
    PASALIC PASTICCIA - “Senza quegli errori saremmo infallibili, certo, sarebbe meglio se non ci fossero, ci stiamo lavorando…”, dice il Gasp. Fatto sta che, anche con un lavoro alle spalle di due settimane, condito da cazzuola e trattore piombati in quei di Zingonia, anche conoscendo il proprio punto debole dopo la débâcle in Coppa con Palomino e la testa tra le nuvole di Djimsiti, l’Atalanta ci ricasca. Questa volta è Pasalic, mai brillantissimo del resto, a perdersi via. Capita anche a Donnarumma di scambiare i compagni di gioco, per carità, ma tolto questo tallone d’Achille, alla Dea resterebbe solo il tallone da Killer. E chissà quale posizione in classifica….Ma ora testa al Bologna e casacca al numero 72. Con buona pace di Pasalic.
     
    SIAMO SALVI - “Si salvi chi può!”: può gridare ora l’Atalanta, che deve lottare ancora per nove partite per mettere in saccoccia una salvezza sicura, senza addormentarsi su palle inattive. Perché chi dorme non piglia pesci…Ma questo ovviamente è un pesce d’aprile! Scusate, non ho resistito. Oggi la Dea ambisce all’Europa ma sogna la Champions e la salvezza la lascia al Bologna, anzi no: questo miglior attacco in trasferta non deve tremare all’Atleti Azzurri d’Italia. Percassi però non si preoccupa: del resto, le ultime due in casa gliele farà giocare a Reggio e, con quattro trasferte e tre gol per ognuna, a maggio fioriranno una dozzina di reti dalla rosa nerazzurra.

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