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  • Atalantamania: il bianconero va di moda, ma non piace alla Dea

    Atalantamania: il bianconero va di moda, ma non piace alla Dea

    • Sabrina Fratus
    Il bianconero va di moda, ma non piace all'Atalanta: dopo lo scivolone di nove giorni fa contro la Juventus, i nerazzurri replicano, stavolta in casa, contro l'Udinese ma, certamente, con un carattere, una prestazione completamente diversi e meno timorosi rispetto alla trasferta piemontese.

    Premessa: il verdetto sopraggiunto ieri al Comunale ha il sapore dell'amaro, amarissimo poichè tre schiaffi subiti per mano di una squadra che si è resa visibile e pericolosa solo in virtù di tre azioni, fa male, ma è altrettanto vero che il calcio, da sempre, ci insegna che vince chi i gol li fa e non chi li sbaglia o chi pratica un totale e blasonato possesso palla. Per cui, per quanto la truppa di Del Neri non abbia esaltato, il gioco promosso dall'ex tecnico atalantino è stato premiato: catenaccio perenne in difesa e sfruttare al meglio il contropiede, dal quale sono maturate due segnature, quella di Fofana, bravissimo a mirare poi l'incrocio dei pali e quella di Thereau, con il quasi undici atalantino completamente oltre alla metà campo. Questa volta la squadra non è stata abile ad attutire le ripartenze e ben avrà da ridire Gasperini ai suoi, essendo dedito a tutto campo ad ogni minimo particolare, al dettaglio. Ma, per quanto la fase difensiva non sia stata top sulle situazioni singolari delle segnature nemiche, è, paradossalmente, impensabile dare l'insufficienza al reparto difensivo e al resto della squadra: è necessario andare oltre il risultato per cogliere l'essenza, quella che, anche stavolta, i nerazzurri hanno messo in campo; tuttavia, come sempre, il calcio si concretizza nei fatti quando segni e ieri l'Atalanta ci ha provato in tutti i modi beccando traverse e trovando super Uomo Ragno, Karnezis, il primo ad aver condannato l'Atalanta all'insuccesso.

    Non si vada a cercare il capro espiatorio: che ieri in campo dovesse esserci il bomber della situazione per sbloccare il match non è vero, è verissimo. Ma questa squadra prima di Torino era stata capace di anellare un filotto di sei partite consecutive vincenti e non per mano di un capocannoniere. Ad oggi un giocatore del genere non c'è e sarebbe ipocriti attaccarsi a questa mancanza, per giustificare in tutti i modi il ko interno, quando fino a l'altro ieri non si sentiva l'esigenza. Così come sarebbe da superficilai attaccare Sportiello: obiettivamente il portiere, ieri, non è mai stato chiamato in causa, poteva fare forse qualcosa di meglio sul primo gol, ma non poteva far nulla sulla stratosferica conclusione di Fofana e sulla performance di Thereau sul finire.

    L'ultima nota di riferimento va ai più corteggiati del momento, in particolare a Franck Kessie. Il ragazzo contro l'Udinese ha fatto, come sempre una buona impressione. Buona, appunto. Ma da uno come lui, abituato a mostrarci la sua singolare personalità, ci si aspetta l'ottimo con lode. Forse (e giustamente) può essere che a livello di concentrazione stia un pò peccando, come se ci fosse in campo ma non al 100%. Credo, per concludere, che a questo punto del campionato e in prossimità della sessione di calciomercato, sia un bene cercare di proseguire con la tranquillità del caso e ritrovare, eventualmente, quella dedizione, quell'attenzione assolute anche di quei giocatori che rimarranno a Bergamo fino a maggio, qualora non fossero ceduti anzitempo. Forse, il primo acquisto invernale, potrebbe essere proprio la realizzazione di questo proposito.

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