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  • Atalantamania: ‘Ilicic a San Siro’, l’Inter trema
Atalantamania: ‘Ilicic a San Siro’, l’Inter trema

Atalantamania: ‘Ilicic a San Siro’, l’Inter trema

  • Marina Belotti
Dopo i primi 15’ di Atalanta-Bologna, ci siamo chiesti tutti cosa abbia pensato Gasperini (“A non prendere gol”), cosa sia passato nella mente di Mihajlovic (“Che sfortuna con gli Eurogol!”), cosa avrebbe voluto sapere Saputo (“Ma cosa c… stanno facendo?”). Ma chissà, dico io, quali pensieri illuminavano la nonna Ilicic. La difesa del Bologna gli ha steso il tappeto rosso, è vero, ma come li ha messi al tappeto lui nessuno in Italia. Le giocate, le magie, gli Eurogol all’angolino alto o al palo interno, l’assist ad Hateboer per la prova dei 9’. La verità è che non pensava proprio Josip Ilicic ieri sera. Lui rideva, si divertiva e, soprattutto, giocava a calcio. Un calcio da Champions che, a dispetto delle voci, è ancora sponda Dea.
 
PECCATO PER LA PECCA- Il palcoscenico di San Siro sarà tutto per lui. Non per mettere i puntini sulle ‘I’ (più di Ilicic che di Icardi…), ma se l’Atalanta ieri sera non avesse giocato il secondo tempo sarebbe stato meglio. La pioggia torrenziale per poco non calava il sipario sulla prima frazione, ma nei 15’ del break il Gasp ha fatto in tempo a dire: “Bene così, ora non prendiamo gol e non facciamoci ammonire!”. Detto fatto, rete dell’ex Orsolini (uno dei pochi a salvarsi) e giallo al diffidato Zapata, proprio qualche istante prima che Barrow prendesse il suo posto. La Dea bendata colpisce anche il miglior attacco del campionato, il secondo capocannoniere di A e chi ha riscritto la storia dal 1932: da 87 anni non si vedeva un poker in 15’. Con buona pace di Gasperini, che odia numeri e statistiche.
 
GESTA CON LA TESTA- Quello che ha funzionato ieri sera però, turnover ospite e magie di Ilicic a parte, è stata la testa. Non solo quella di Mancini nell’indirizzare palloni in rete o lontani dall’altra rete, ma l’atteggiamento, la grinta e la determinazione che da troppo tempo albergavano in B&B fuori da Bg. Senza aspettare di finire in svantaggio (ma sono ben 17 i punti raggranellati in gare iniziate male…), per la prima volta la Dea parte a manetta e ammanetta uno dopo l’atro i difensori rossoblù, incapaci di contenere la furia del tridente. La voglia di portarsi a casa i 3 punti il prima possibile, catapulta gli 11 del Gasp già nella ripresa sul campo del Meazza, in quella che sarà una sfida Champions. La competizione ancora non c’è, ma i Campioni, quelli, ci sono eccome.
 
4X4- Sarà grande spettacolo a San Siro, anche senza il Panterone. Dopo le giocate del numero 72, Handanovic sta facendo incetta di filmati. Anche i milanesi vengono da un poker e la gara di domenica, comunque vada, sarà uno show e una vetrina del grande calcio. La Dea si affiderà alla sua Musa, al suo jolly el Papu, costretto a cambiar posizione ma a fare ugualmente bene, al prof Ilicic. Un Inter battibilissima- vedasi gara con la Lazio- con lo spogliatoio molto più teso di quello orobico, pieno di mani tese a ballare la Papu Dance. Poker contro poker: 4X4 fa sedici e Se dici 4, i ricordi tornano a un altro 4-1, all’estate di San Martino (altro che Maurito…) e Se dici 7 aprile, 6 anni esatti fa, compare un altro poker atalantino in rimonta. Una cosa è certa: la Dea proverà ancora a chiuderla in quattro e quattr’otto. Al fischio iniziale dell’arbitro-capostazione avrà fretta: non può perdersi quel treno che punta a riscrivere la storia.

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