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  • Atalantamania: Inter sgonfiata? Non con Zapata! Mentre la Dea senza Romero e Ilicic…

    Atalantamania: Inter sgonfiata? Non con Zapata! Mentre la Dea senza Romero e Ilicic…

    • Marina Belotti
    Calciomercato estivo 2021/2022, l’Atalanta in rampa di lancio sul panorama europeo col triplice impegno alle porte, saluta Gollini, Romero, Ilicic e Zapata. Sembra pura follia, ma non lo è. Sono tra i più forti, è vero, decisivi in Champions, fuor di dubbio, ma che siano insostituibili, a Zingonia, è più che falso. La storia insegna. Mentre l’Inter si piange addosso per gli addii di Hakimi e Lukaku, l’Atalanta saluta composta gli ex contando le banconote e rimboccandosi le maniche. Se l’Inter si sente smantellata, l’Atalanta fatica a pensarsi ridimensionata, e ne ha (quasi) persi il doppio. La parola giusta, a Bergamo, è ‘cambiata’. Perché una volta c’erano Berisha e Sportiello, Caldara e Gomez, Cristante, Barrow e pure Petagna. Vi ricordate? E la storia non è ‘cambiata’. Il vero colpo di mercato di patron Percassi, è confermare, ogni maggio, Gian Piero Gasperini. Con lui perde il conto delle entrate - economiche (se va tutto in porto, tra Gollini, Romero, Ilicic e Zapata sono 125 milioni), calcola al millimetro altre entrate – sul mercato (oculate le operazioni Musso - Demiral) sapendo, in fin dei conti (e sono tanti), che la Dea del Gasp non tornerà a lottare per la salvezza. Mentre l’Inter, invece che lamentarsi per la fascia e la punta, dovrebbe rimpiangere Conte e Oriali.
     
    ZAPATA CORRE- Del resto, in campo avranno Duvan Zapata. L’accordo per un contratto quadriennale sembra già raggiunto, i cugini milanesi nati 5 mesi dopo potrebbero addirittura beneficiare di un altro sconto: 37 milioni più bonus invece dei 40 e, prima ancora, dei 50 richiesti. Il panterone colombiano, lo dice il soprannome stesso, è un Romelu bis. Stesso fisico, stesse caratteristiche, tanta esperienza in Serie A e in Champions: due anni in più, qualche gol in meno (19 reti stagionali a fronte delle 30 del Blues, ma anche 5 gettoni e 4 assist in più), ma diversi metri guadagnati in area piccola. Di che lamentarsi? 
     
    I TEMPI CORRONO- La Dea invece guarda avanti, per uscirne comunque rinforzata. Qualcuno si ricorda che a metà campionato ha dovuto fare a meno di capitan Papu Gomez? Forse in pochi, ma è già sbiadito nelle memorie di gare col Real, finale di Coppa, vittorie da terzo posto. Musso ha già convinto con voli e prodezze su Benrahma, Demiral nell’uno contro uno con Fredericks, Abraham con i 4 gol in 13 Champions, 113 in una carriera appena iniziata (23 anni). E poi alla porta c’è Koopmeiners, uno che la sa lunga a centrocampo. Ma vanno al più presto indottrinati alla corte del Gasp, per interiorizzare i meccanismi dell’EuroDea tra lacrime, sì, ma di sudore. Niente tentennamenti da Diavolo, la Dea -  a 13 giorni dal fischio d’inizio contro il Torino – deve accelerare gli affari. Il tempo è denaro, chiedetelo ai Percassi. 

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